assogenericiI farmaci equivalenti nel corso del 2017 hanno assorbito il 21,47% del mercato in termini di confezioni e il 12,35% in termini di valori, all’interno del canale farmacia. È quanto emerge dal Report annuale di Assogenerici, secondo il quale «quasi il 90% delle confezioni di farmaci equivalenti è di classe A, rimborsato dunque completamente dal Servizio sanitario nazionale».
Lo studio riporta quindi gli andamenti, evidenziando una «performance positiva dei prodotti equivalenti (classi A e C) con una crescita del 5,7% a unità e del 9,5% a valori, a fronte di un arretramento del mercato farmaceutico complessivo (-1% a unità e -1,6% a valori) e di una ancor più ampia frenata del mercato dei branded a brevetto scaduto (-2,8% a unità e -3,1% a valori)». Ne discende un mercato rappresentato «al 54,11% dai farmaci brand a brevetto scaduto», mentre la restante quota è costituita «per il 24,42% dai farmaci coperti da brevetto e per il 21,47% dagli equivalenti». I brand a brevetto scaduto dominano anche la segmentazione del mercato a valori (per tutte le classi) assorbendo il 49,13%, seguiti dai farmaci coperti da brevetto (38,52%) e a notevole distanza gli equivalenti (12,35%). Quanti ai consumi, Assogenerici conferma quella che viene definita la «tradizionale polarizzazione dei consumi», con un Nord nel quale si ricorre in modo robusto alle cure equivalenti (35,4% a unità e 24,8% a valori), «a fronte di una media nazionale decisamente inferiore (28,5% a unità e 20,1% a valori) e consumi ancora più bassi nel Centro (26% a unità; 18,6% a valori) e nel Sud (20,9% a unità e 14,8% a valori)». La “best performance” è stata raggiunta dalla Provincia autonoma di Trento, dove è off patent l’80,9% delle unità dispensate dal Ssn in classe A, e il generico assorbe il 41,8% del totale. Seguono Lombardia (78,5% e 37,8%), Emilia Romagna (81,2% e 35,3%) e la Provincia Autonoma di Bolzano (78,7% e 34,1%). All’estremo opposto, fanalino di coda, c’è la Basilicata.
Ammonta inoltre a 1 miliardo e 82 milioni di euro la quota versata dai cittadini per coprire la differenza di prezzo per acquistare un farmaco branded al posto di un equivalente. Le aree terapeutiche in cui i generici sono più diffusi sono quella degli Ace Inibitori e quella degli inibitori di pompa protonica. «Per quanto riguarda la classe C, a totale carico del cittadino, le principali aree terapeutiche a maggior diffusione di farmaci equivalenti si confermano quella dei tranquillanti (37,2% a unità) e dei prodotti per la disfunzione erettile (37,9%)». Infine, nel canale ospedaliero i prodotti equivalenti hanno assorbito il 25,4% del mercato a volumi e il 6% a valori.

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