Quello che sta andando in onda al teatro Eliseo a Roma è la rappresentazione “plastica” ed oggettiva del sistema di cooptazione corporativa e lobbistica vigente in Italia. Così il Movimento Nazionale liberi Farmacisti commenta la convention organizzata da Federfarma martedì 24 maggio 2016 a Roma. Il luogo che ha visto i maggiori talenti artistici dello spettacolo italiano da Anna Magnani a Luchino Visconti, da Edoardo de Filippo a Totò, con Marcello Mastroianni, Arnolfo Foà, Franco Zeffirelli, Vittorio Gassman e tanti altri, ritorna all’antico con uno spettacolo di varietà. Alla corte della maggiore corporazione italiana, quella dei farmacisti titolari, convergono i partiti che appaiono come i più strenui difensori dei privilegi delle professioni intellettuali. Rappresentati dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e dal responsabile sanità del maggiore partito di maggioranza Federico Gelli, sia Ncd che il Pd s’iscrivono volontariamente tra le forze politiche più conservatrici in Italia. Attori smemorati delle contraddizioni presenti nel settore che vanno dal mancato rinnovo del contratto alla consegna di farmaci senza la dovuta ricetta medica, dall’abuso di professione agli stage post laurea. Altro che ruolo messianico e garante della sanità italiana. La totale chiusura sulle liberalizzazioni nel settore farmacia, la liberalizzazione dei farmaci di fascia C. con la contemporanea trasformazione del monopolio delle farmacie in un neo oligopolio di capitali è l’esatta dimensione del ruolo che questi partiti giocano a fianco delle maggiori corporazioni. Diversamente non potrebbe spiegarsi come sia preferibile per questo governo favorire con tanta determinazione il mantenimento dello status quo rispetto la tutela reale degli interessi dei consumatori. Forse nessuna delle rappresentazioni che si sono alternate sul palco dell’Eliseo avrebbe potuto meglio ritrarre quella particolare forma teatrale dell’assurdo come nei giorni scorsi ha visto come protagonista Maurizio Gasparri che, giustamente, si è risentito per non esser stato invitato dopo che per anni fianco a fianco del sindacato dei titolari di farmacia aveva tentato invano di demolire le liberalizzazioni della stagione delle “lenzuolate”. Ma si sa in politica “la memoria” è corta come gli atti di riconoscenza e pur di mantenere inalterati i propri privilegi i titolari di farmacia stanno con chi in maniera efficace riesce meglio a difendere gli interessi minacciati. Tuttavia come gli spettacoli che arrivano alla millesima rappresentazione alla fine stancano e gli italiani sono snervati da questo modo di far politica e presto ne daranno una manifestazione altrettanto palese.
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