L’assemblea generale di Assofarm, che rappresenta oltre 1.600 farmacie comunali italiane, si è svolta a Napoli il 27 giugno 2024. Nell’occasione, il presidente Luca Pieri ha sottolineato che «170mila euro di utile al netto delle imposte: come ormai da tradizione, Assofarm chiude il proprio bilancio d’esercizio con numeri pienamente positivi, quest’anno resi straordinari dalla liquidazione di Assofarm Servizi. I dati economici si accompagnano a una condizione di piena salute delle relazioni interne alla federazione. Dalla giunta ai coordinamenti regionali, dal tavolo dei direttori alla partecipazione delle nostre associate: il movimento delle farmacie comunali si appresta ad affrontare compatto le sfide future».

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I temi affrontati nell’assemblea Assofarm

Nella relazione che ha accompagnato il bilancio, Pieri ha toccato tutti i principali dossier in cui Assofarm sarà impegnata nel prossimo futuro. In particolare, come sottolineato dalla sigla, «primo fra tutti, la Farmacia dei servizi, fronte che Assofarm vede come propedeutico al raggiungimento dell’accreditamento delle farmacie al Servizio sanitario nazionale. Altrettanto strategica è però la necessità di affrontare fin da subito la carenza di farmacisti, problema che dovrebbe essere trattato tanto con risposte immediate quanto strutturali».

Riflessioni sulla nuova remunerazione e green pharmacy

Quanto alla nuova remunerazione, Pieri ha sottolineato che «ogni giudizio di merito viene rimandato alla fine dell’anno, quando sarà possibile valutare con maggiore oggettività i risultati del nuovo corso iniziato il marzo scorso. Le ultime riflessioni del presidente di Assofarm si sono infine focalizzate su due temi di frontiera: l’arrivo dell’intelligenza artificiale, “che cambierà la farmacia molto più presto di quanto possiamo immaginare”, e la green pharmacy, “argomento sempre più presente nel dibattito dell’Unione europea delle Farmacie sociali di cui siamo membri”».

Necessità di farmacisti al banco

Il rapporto tra farmacia dei servizi e carenza di farmacisti è stato il focus della tavola rotonda che ha accompagnato i lavori dell’Assemblea. Secondo il segretario di Assofarm Francesco Schito «il processo di medio periodo di realizzazione della Farmacia dei servizi rischia di essere vanificato dalla mancanza di farmacisti al banco». Possibili risposte al problema arrivano dall’amministratore di Incofarma Domenico Della Gatta, che si fa portatore delle posizioni di Assofarm, proponendo un miglioramento delle condizioni salariali dei farmacisti dipendenti (rese possibili dalle maggiori entrate derivate dai servizi) e la creazione di nuove figure professionali a supporto del farmacista.

Revisione della formazione accademica

Secondo Ettore Novellino, docente all’Università Cattolica Sacro Cuore, è necessario rivedere la formazione accademica in modo che essa tenga in maggior conto i nuovi trend salutistici della società italiana. Infine, per Luca Pieri «siamo davanti ad un raro caso in cui il legislatore è più avanti delle esigenze percepite dal settore. Abbiamo lottato a lungo per i servizi, e ora che stiamo passando dalle parole ai fatti, appariamo indecisi e intimoriti. Non possiamo mancare l’occasione delle sperimentazioni, non possiamo temporeggiare davanti al bisogno manifesto dei cittadini di avere maggiori servizi sanitari di prossimità. Dobbiamo affrontare con maggior coraggio la svolta della Farmacia dei servizi e tutte le sfide che da essa conseguono».

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