Il presidente della Società italiana di farmacologia (Sif), Armando Genazzani, ha posto l’accento sull’urgenza di affrontare il problema dell’antibiotico-resistenza, in occasione della World antimicrobial resistance awareness week 2024. Come osservato da Genazzani «i batteri sviluppano resistenze quando sono in un ambiente ostile, quale un ambiente con degli antibiotici. Questo è un processo darwiniano: più antibiotico si usa, più cresce la resistenza. Le malattie batteriche, se non trattate efficacemente, possono uccidere milioni di persone. Gli antibiotici sono quindi strumenti salvavita, ma vanno utilizzati con cautela e solo in situazioni di necessità».

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Modello di remunerazione per l’industria potrebbe essere innovato

Secondo il presidente della Sif «solo un industriale visionario e generoso investirebbe in antibiotici, se poi gli si chiede di non usarli e mantenere una remunerazione basata sui volumi. Per questo è fondamentale attuare politiche che incentivino la ricerca e lo sviluppo di antibiotici innovativi ma anche che definiscano remunerazioni appropriate». Con riferimento agli approcci “push” e “pull”, Genazzani ha spiegato che «il modello di remunerazione per l’industria potrebbe essere innovato, come già accaduto nel Regno Unito, dove un’azienda che sviluppa un nuovo antibiotico può ricevere finanziamenti per venderlo in quantità limitate, scorporando il dogma volumi/prezzo. Un sistema di abbonamento, simile a quelli che ciascuno di noi utilizza per la telefonia o le piattaforme Tv».

Confronto costante fra i vari stakeholder

Per Genazzani «nonostante i progressi, restano delle controversie a livello di paesi membri, che devono mettere a disposizione i fondi necessari. È cruciale che ci sia un confronto costante fra i vari stakeholder per garantire che l’approccio adottato sia efficace e sostenibile». Dunque, in tale direzione, «la Sif, impegnata nella promozione di una cultura farmacologica responsabile e nella prevenzione dell’antibiotico-resistenza, rinnova l’appello a un uso consapevole e mirato degli antibiotici, in favore della salute globale, ma anche all’introduzione di politiche innovative che incentivino la ricerca e lo sviluppo in questo ambito».

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