antibiotico resistenzaIl vice-presidente della Fofi, Luigi d’Ambrosio Lettieri, ha presentato assieme ad un gruppo di senatori un’interrogazione parlamentare in materia di resistenza agli antibiotici. Nel testo si ricorda che «uno dei principali fattori di “resistenza” dei batteri agli effetti dei farmaci antibiotici è dato dall’uso improprio degli antibiotici medesimi ovvero dal loro utilizzo in dosi o per periodi di tempo differenti rispetto a quelli di prescrizione. Detto fenomeno di “farmaco-resistenza” costituisce un enorme ostacolo per il controllo delle infezioni batteriche e, in conseguenza, rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria». Viene quindi citata una pubblicazione della Commissione europea, intitolata “A European one health action plan against antimicrobial resistance”, che rappresenta un invito ai Paesi membri a «sostenere la ricerca lo sviluppo e l’innovazione per promuovere politiche basate su dati scientifici e intensificare l’impegno della UE nella lotta contro la “farmaco-resistenza” a livello internazionale, al fine di limitarne i danni a livello globale». D’Ambrosio Lettieri ricorda poi che, dei 51 antibiotici e 11 farmaci biologici sviluppati negli ultimi mesi, «molti sono varianti di sostanze già esistenti e, quindi, in prospettiva, avranno un’efficacia assai limitata, in considerazione del fatto che i batteri svilupperanno rapidamente nuove forme di difesa sempre più efficaci». Inoltre, specifica il senatore, «secondo la Società italiana di neonatologia l’Italia è tra i Paesi più a rischio, perché è tra quelli dove c’è un eccessivo uso di antibiotici con conseguente aumento di batteri resistenti». Per tutto ciò, secondo i firmatari dell’interrogazione, «occorrerebbe predisporre interventi in favore di un’accurata attività di prevenzione e monitoraggio delle infezioni, nonché prevedere adeguate campagne informative sull’uso appropriato e responsabile degli antibiotici utilizzati dagli esseri umani e di quelli impiegati nel comparto agricolo e in quello animale». Di qui una serie di richiesta al governo: «Porre in essere un’accurata attività di monitoraggio delle infezioni causate da batteri che delinei chiaramente quali e quante siano in Italia le infezioni antibiotico-resistenti; prevedere dettagliate campagne educativo-informative sull’utilizzo corretto e appropriato degli antibiotici, attraverso tutti i mezzi di comunicazione maggiormente diffusi, la rete dei medici di medicina generale e dei pediatri e la rete delle farmacie dislocate sul territorio nazionale, le organizzazioni e le società del comparto sanitario, agricolo e dell’artigianato, nonché le associazioni delle imprese; prevedere adeguati e congrui stanziamenti da destinare al progetto di “global partnership” citato e ai progetti di ricerca sui batteri antibiotico-resistenti ad oggi in corso di svolgimento nel nostro Paese; attivarsi nelle sedi europee ed internazionali preposte al fine di promuovere la partecipazione di altri Paesi al progetto di global partnership; programmare ed avviare una sorta di partnership tra pubblico e privato al fine di pervenire in tempi più rapidi e con maggiore efficacia all’individuazione di nuovi antibiotici; prevedere adeguati programmi di antibiotic stewardship per tutte le strutture sanitarie, pubbliche e private, dislocate sull’intero territorio nazionale; prevedere un programma di informazione ad hoc in vista della giornata e della settimana dedicate all’uso consapevole e prudente degli antibiotici; avviare una seria attività di monitoraggio e controllo sul corretto ed appropriato utilizzo di farmaci antibiotici negli allevamenti di animali e nelle coltivazioni intensive; concordare con i rappresentanti di ciascun settore produttivo le forme di incentivazione più vantaggiose ed opportune per favorire la produzione biologica».

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