«Sono 300 i farmaci e 150 i vaccini in sviluppo nel mondo per combattere le infezioni batteriche resistenti (Amr). Risultati importanti della ricerca e sviluppo ma rimane ancora molto da fare». È quanto affermato da Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, in occasione della Settimana mondiale per la sensibilizzazione sull’antibiotico-resistenza, evento che si tiene ogni anno dal 18 al 24 novembre. Come ricordato da Cattani, «l’Amr è un fenomeno che ha effetti devastanti. Anzitutto per la salute: secondo l’Oms, l’Amr nel 2019, a livello internazionale, ha causato direttamente 1,2 milioni di morti. In Italia nel 2020 si sono registrati oltre 11mila decessi, il numero più alto tra i Paesi Ue. Con costi previsti per l’economia mondiale di 100 trilioni di dollari entro il 2050. E con un impatto economico stimato per le infezioni resistenti ospedaliere che per la nostra nazione è stato nel 2019 – secondo un recente studio del Ceis Tor Vergata – di 285 milioni di euro, su un totale di 858 milioni di euro dovuto alle infezioni correlate all’assistenza in generale».
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Necessarie policy moderne, flessibili ed efficaci. Secondo Cattani «ecco perché è sempre più necessaria una risposta globale e determinata per definire con la massima urgenza strumenti dedicati di incentivazione alla ricerca e di accesso prioritario “a tempo zero”. L’Europa e la commissione Ue non possono perdere questa sfida a causa di immobilismo, assenza di visione strategica o incapacità di connettere il valore della ricerca alla dimensione della competizione globale per gli investimenti e le competenze scientifiche e tecnologiche, attraverso policy moderne, flessibili ed efficaci. Tutto questo ancora non c’è».
Utile l’approccio pragmatico. Quanto alle azioni intraprese nel Paese, Cattani ha osservato che «il nostro governo, in particolare su questo, con i nostri ministri Orazio Schillaci, Raffaele Fitto e Antonio Tajani, sta facendo un ottimo lavoro di squadra, dando all’Italia un ruolo da protagonista in Europa e nel Mondo. Chiediamo loro di incalzare sistematicamente la commissione Ue perché abbia un approccio pragmatico, al servizio delle imprese e dei cittadini europei, rispetto a quei sistemi, Stati Uniti e Cina in particolare, che stanno facendo dell’innovazione il primo fattore di trasformazione della salute e dell’economia. Anche perché, come sottolineato dal ministro della Salute, l’Amr sarà tra i temi della salute prioritari del prossimo G7 che si terrà quest’anno in Italia».
Farmindustria contro l’antibiotico-resistenza. Dunque, l’impegno di Farmindustria che «già da tempo è in prima linea su questo argomento, come dimostrano le 14 raccomandazioni – frutto di un confronto di esperti – per una strategia efficace per contrastare la resistenza antimicrobica, partendo dalla prevenzione vaccinale fino all’accesso e all’uso appropriato degli antibiotici. E continuerà a offrire il proprio contribuito, a livello italiano ed europeo, per arrivare a soluzioni sempre più concrete. Perché ora è il momento di un cambio di passo, deciso e urgente».
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