«Regolare la collaborazione con l’Anci e con il mondo dei comuni per analizzare e affrontare le diverse problematiche relative alla gestione del servizio delle farmacie comunali, anche alla luce della normativa generale e di quella specifica di settore». Sono questi in sintesi i buoni propositi del protocollo di intesa sottoscritto tra le associazioni Anci ed Assofarm, nella sede nazionale dell’Associazione dei Comuni.
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Nello specifico, le associazioni «si impegnano a collaborare per la realizzazione di iniziative comuni a livello locale, nazionale ed internazionale, nell’ambito di una politica generale di rafforzamento e sviluppo della promozione della salute e degli interventi nel sociale». Ciò nell’ottica di rafforzare «l’integrazione fra il servizio farmaceutico comunale e le amministrazioni locali, a tutto beneficio dei cittadini». La partnership inoltre consente anche l’avvio di «una serie di attività per fornire valore aggiunto alle amministrazioni comunali ed alle loro farmacie che assumono un ruolo sociale spesso trascurato, nella fornitura di beni e prestazioni a prezzi calmierati».
«Le farmacie comunali – spiega Antonio Decaro, presidente dell’Anci – sono presidi fondamentali nei piccoli Comuni come nei quartieri delle centri più grandi. Un presidio di salute e di servizi. La collaborazione di Anci con Assofarm sarà fondamentale per affrontare insieme, ognuno per il suo ruolo, le criticità e per rimuoverle». Dello stesso avviso è Venanzio Gizzi, presidente Assofarm, che il quale sottolinea che «questo accordo con Anci è importante sia per i Comuni che già dispongono di farmacie comunali sia di quelli che ancora ne sono sprovvisti. Questi ultimi, in particolare, potranno comprendere le due grandi potenzialità di questa presenza sul proprio territorio. La prima è quella di offrire ai propri concittadini una risposta sanitaria direttamente gestita. La seconda consiste nel dotarsi di uno strumento in grado di generare risorse economiche a sostegno dei bilanci comunali. Si tratta di non poca cosa, in un presente caratterizzato da uno strutturale calo di risorse dedicate al welfare locale».
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