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L’Aifa precisa poi che «la verifica del tetto della spesa convenzionata, come disposto dalla legge di stabilità 2017, evidenzia uno scostamento della spesa farmaceutica convenzionata al netto dei payback vigenti rispetto al tetto del 7,96% (2.989,82 milioni di euro), pari a 2.773,8 milioni di euro e cioè pari al 7,38% del FSN, con un avanzo di 216,02 milioni di euro». Inoltre, «per la spesa non convenzionata si osserva una incremento del 3,03%, in controtendenza rispetto al 2017 quando si era evidenziato un decremento». A livello nazionale, poi, «la spesa complessiva del periodo gennaio-aprile 2018 si è attestata a 6.271,3 milioni di euro, evidenziando uno scostamento assoluto rispetto alle risorse complessive del 14,85% (5.577,7 milioni) pari a +693,5 milioni, corrispondente ad un’incidenza percentuale sul FSN del 16,7%».
Un valore in calo rispetto al 17,28% registrato nei primi tre mesi dell’anno. In tutte le regioni si è verificato un decremento della spesa farmaceutica convenzionata netta, anche se con valori sensibilmente diversi: ai due estremi, il -0,72% della Valle d’Aosta e il -14,72% delle Marche. L’unica altra regione ad aver segnalato un calo oltre i 10 punti percentuali è la Puglia (-10,36%). Nella maggior parte dei casi le diminuzioni sono comprese tra i 3 e i 6,7 punti.
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