studi-settore-farmacieTra le novità principali introdotte nel 2019, una riguarda l’introduzione di 106 nuovi indici sintetici di affidabilità (ISA) fiscale dei contribuenti, che, in aggiunta ai 69 introdotti nel marzo scorso, manderanno completamente in pensione i vecchi studi di settore. A darne notizia è lo stesso ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria che ha firmato il decreto per l’approvazione dei nuovi indici.

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I nuovi ISA, spiega il ministero, «riguarderanno varie attività economiche quali agricoltura, manifatture, commercio e professioni e saranno validi già per la dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta 2018». In sostanza, il nuovo metodo introduce «una scala di valori con cui l’Agenzia delle Entrate potrà verificare normalità e coerenza della gestione aziendale e professionale dei contribuenti definendone il grado di affidabilità con un voto da 1 a 10: tanto più alto il punteggio raccolto, tanto più elevato il premio riconosciuto al soggetto virtuoso che potrà, con un 10, ritrovarsi anche esonerato dagli accertamenti sintetici».

Per giungere a tale cambiamento, l’Agenzia delle Entrate già nello scorso maggio aveva modificato la modulistica e parametri, inserendo alcuni campi  «finalizzati all’acquisizione di dati utili per la costruzione e/o l’aggiornamento degli indici sintetici di affidabilità fiscale».

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