accesso ai farmaciLa campagna per l’Accesso ai farmaci di Medici senza frontiere riparte nel 2017. «Tutti i nostri operatori – ha spiegato l’associazione – desiderano offrire le migliori cure mediche possibili, ma spesso non hanno a disposizione i giusti “strumenti” (vaccini, farmaci, test diagnostici) per svolgere al meglio il loro lavoro». Ciò perché «questi prodotti semplicemente non esistono, o sono troppo costosi, o ancora non vengono registrati nei Paesi per essere resi disponibili». L’organizzazione umanitaria ha puntato in questo senso il dito contro «il modo in cui oggi vengono sviluppati i medicinali», che «fa sì che i trattamenti per malattie che colpiscono prevalentemente popolazioni povere tendano a non ottenere i finanziamenti di ricerca e sviluppo necessari». Medici senza frontiere fa l’esempio della tubercolosi, ed in particolare delle forme resistenti ai farmaci: «Esistono nuovi medicinali più efficaci e meno tossici, ma solo una parte dei pazienti che potrebbero trarne beneficio ha accesso ad essi, a causa dei prezzi elevati». Allo stesso modo, «nei campi profughi, nelle città, nelle zone rurali più remote, i bambini muoiono di polmonite. Ogni anno, un milione di bambini perde la vita per questa malattia». Eppure basterebbe un vaccino: «Come mai circa sessanta Paesi ancora non possono permettersi di proteggere i propri piccoli?», si chiede l’organizzazione non governativa. Problemi analoghi riguardano poi la malattia del sonno, la cui cura necessita di una terapia complessa sotto forma di diverse infusioni. Quanto a Ebola, Msf ricorda che «il nostro staff si sentiva impotente nel 2014, quando in Africa occidentale è scoppiata l’emergenza. Abbiamo fatto quello che potevamo per alleviare le sofferenze delle persone e contenere la diffusione della malattia, ma senza farmaci, test o vaccini efficaci per curare, diagnosticare o prevenirla, abbiamo affrontato un compito impossibile. L’epidemia si è diffusa fino a uccidere più di 11mila persone. Recentemente, sono stati diffusi promettenti risultati dei test per un nuovo vaccino in grado di proteggere dal ceppo di Ebola che ha causato l’epidemia in Africa occidentale. Ma occorre prevenire anche le epidemie causate dalle varianti del virus».

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