Il presidente di Farmindustria Marcello Cattani ha ricevuto il premio “Academy leaders”, a cura dell’Accademia per la salute e la ricerca clinica. Si tratta di un riconoscimento conferito a coloro che si sono distinti nei campi della scienza, della società, della salute, dello sport, della cultura e dello spettacolo, innovando e generando nuove prospettive future. La cerimonia di consegna si è svolta giovedì 21 marzo 2024 all’Università Guglielmo Marconi di Roma, occasione in cui erano presenti Marco Abate, magnifico rettore, e Alessio Acomanni, presidente del Consiglio di amministrazione dell’Università. Roberto Verna, presidente dell’Accademia per la salute e la ricerca clinica, ha presentato le motivazioni e consegnato i premi insieme agli amministratori di Accademia, Marcella Marletta, direttore generale settore Salute, e Daniela Maria Capuano, direttore generale settore Comunicazione ed editoria, studi e ricerche.

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Cattani: «Acceso un faro su un’industria di eccellenza»

A margine della premiazione, Cattani ha espresso massima soddisfazione: «Con il premio ricevuto oggi è stato acceso un faro su un’industria di eccellenza che vive di innovazione per offrire innovazione. Con me sono stati premiati tutti i lavoratori delle imprese farmaceutiche quotidianamente impegnati a garantire salute ai cittadini. Per questo motivo ringrazio a nome mio e loro gli organizzatori e in particolare Roberto Verna, promotore di questa iniziativa. Proprio l’innovazione deve diventare sempre più la nostra stella polare perché in un mondo di competizione globale bisogna tenere il passo con le altre potenze mondiali».

Industria farmaceutica punta di diamante hi tech in Italia

Cattani ha osservato che «l’industria farmaceutica ha tutti i numeri per affrontare la sfida e rendere la nazione ancor più attrattiva. È infatti una punta di diamante hi tech in Italia». In particolare «per la salute dei cittadini, perché ricerca nuove cure o migliora quelle esistenti, per l’economia, perché ha prodotto, nel 2023, oltre 50 miliardi di euro, per oltre il 90% destinati all’export, confermandosi tra i leader in Ue e contribuendo insieme all’indotto al 2% del Pil, per i territori, perché investe 3,5 miliardi in produzione e R&S, +22% in 5 anni, per l’occupazione, perché può contare quasi 70mila addetti altamente qualificati, aumentati del 9% – con un picco del +15% di giovani e donne – negli ultimi 5 anni».

Parità di genere punto centrale dell’industria farmaceutica

Infine, Cattani ha ricordato che l’industria ha i numeri anche per affermare la parità di genere, «perché nelle nostre imprese già esiste: le donne sono il 44% del totale, il 46% di quadri e dirigenti del totale e il 53% nella R&S, per la formazione, perché crede con convinzione nella formazione dei giovani di scuole secondarie, Its, università per offrire loro le competenze più adatte ai nuovi profili» e «per il welfare, perché mette in campo una serie di misure per conciliazione vita-lavoro – e molto altro – dei propri dipendenti».

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