Non è bastato l’appello lanciato lo scorso febbraio da Walter Farris, presidente Adf, che aveva invitato il Governo a prendere in carico la grave situazione di inefficienza in cui imperversava la filiera intermedia. Dopo alcune settimane Adf e Federfarma Servizi scrivono nuovamente sollecitando soluzioni per evitare di mettere a rischio il servizio di consegne erogato alle farmacie. Secondo quanto evidenziato dalle sigle «in gioco ci sono 160 siti logistici sul territorio nazionale che riforniscono fino a quattro volte al giorno circa 19.400 farmacie territoriali, 6mila parafarmacie, ospedali e aziende sanitarie locali con oltre 90mila consegne al giorno di medicinali, dispositivi medici e parafarmaci». Le rappresentanza hanno ricordato che «nonostante la centralità del ruolo che svolge nel sistema sanitario, confermato dalla pandemia con la fornitura di vaccini anti Covid, la distribuzione intermedia soffre da anni di criticità strutturali dovute alla sotto remunerazione, disposta per legge, della distribuzione dei farmaci di classe A».
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Aumento dei costi di energia e carburante
Adf e Federfarma Servizi puntualizzano che alla necessità di una nuova remunerazione «si aggiungono costi e tariffe fuori controllo, con l’aumento del 131% del costo dell’energia elettrica, del quasi +90% del costo dei carburanti e le agitazioni degli autotrasportatori che bloccano gli approvvigionamenti e la circolazione delle merci». Da qui, l’appello lanciato alla presidenza del Consiglio, ministero della Salute, MISE, MEF e ministero della Transizione Ecologica, relativa al «rischio che si sta correndo per la sostenibilità del servizio di consegna dei farmaci necessari alla comunità, nonché per la regolarità delle forniture alle farmacie, con possibili casi di carenze di medicinali sui territori». L’auspicio dei distributori è di definire un tavolo finalizzato a trovare «interventi economici urgenti e necessari per consentire alle aziende di distribuzione intermedia di proseguire con regolarità la propria attività, a tutela di una efficiente dispensazione farmaceutica e della salute pubblica».
«Salvaguardare la nostra categoria»
Walter Farris, presidente Adf, evidenzia come «con una remunerazione al palo, già prima nettamente insufficiente a coprire i costi di distribuzione dei farmaci Ssn, per le nostre aziende si fa sempre più concreto il rischio di non essere più in grado di svolgere in modo ottimale il proprio lavoro. Rinnoviamo perciò con forza il nostro appello al Governo perché attivi urgenti e improrogabili misure di natura congiunturale e strutturale con interventi per salvaguardare la nostra categoria, che è l’anello centrale della filiera del farmaco». Alle parole di Farris seguono quelle di Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi, il quale sottolinea come occorra «urgentemente provvedere con misure specifiche a sostegno del nostro comparto». Per il dirigente «sono necessari interventi strutturali che consentano alle nostre aziende di poter proseguire nello svolgimento di un servizio pubblico riconosciuto, oggi più che mai, come imprescindibile».
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