«I farmacisti della comunità europea sono in prima linea nella lotta contro la nuova malattia da coronavirus (Covid-19) e stanno facendo tutto ciò che è in loro potere per supportare i loro pazienti, anche nelle aree attualmente in fase di blocco». È quanto fa sapere il Gruppo farmaceutico dell’Unione europea (Pgeu), rendendo noto che i membri dell’organizzazione hanno offerto ai governi nazionali la loro rete di farmacie locali per assistere le autorità sanitarie nella diffusione di informazioni ai cittadini su come prevenire la diffusione del virus. Ciò mediante il lancio di diverse iniziative, tra cui formazione per professionisti e materiale informativo diretto al grande pubblico.

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Proprio in merito al ruolo dei farmacisti sul territorio il Pgeu enfatizza la crucialità dell’intervento dei professionisti sanitari mediante l’offerta di «soluzioni rapide, efficaci e sicure relative al persistente e possibile peggioramento della carenza di attrezzature e medicinali medici, ad esempio attraverso la combinazione di disinfettanti e disinfettanti, ove opportuno».

«In questa emergenza di salute pubblica senza precedenti – evidenzia Duarte Santos, presidente Pgeu -, la fitta rete di farmacie vicine alle persone sta svolgendo un ruolo vitale nel sostenere le comunità locali. I farmacisti di comunità stanno fornendo informazioni affidabili di alta qualità al grande pubblico evitando inutili paure e alleviando la pressione sul resto del sistema sanitario». In tale direzione, le farmacie «sono uno dei primi punti di contatto tra i pazienti e il sistema sanitario e svolgono un ruolo chiave nell’identificazione e nella gestione di potenziali casi di Covid-19». Per questo motivo, prosegue Santos, «come tutti gli altri operatori sanitari in prima linea, devono essere protetti dall’elevato rischio di essere esposti al virus».

Infine, un accenno al problema delle carenze: «A questo punto – conclude Santos – non ci sono segnalazioni di carenza di medicinali a causa di questo focolaio, ma non possiamo escludere possibili fornire interruzioni nelle prossime settimane e mesi che possono aggravare il problema delle carenze che già siamo di fronte. A questo proposito, i farmacisti stanno facendo e continueranno a fare del loro meglio per garantire un accesso continuo a trattamenti per tutti i pazienti».

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