«Da diverso tempo nelle nostre testate di categoria viene profusa una grande enfasi nelle lodi di varie manifestazioni, portate alla evidenza nazionale, che andrebbero sempre più ad esaltare il ruolo e l’importanza della Farmacia di comunità nell’affiancare il paziente nel percorso di cura». Comincia così la una lettera aperta inviata al consiglio di presidenza di Federfarma, al consiglio delle Regioni, oltre che ai presidenti provinciali e regionali del sindacato, firmata da Alfredo Orlandi e Alfonso Misasi, riuniti sotto la sigla “Farmacia Indipendente”. «Ora – prosegue la missiva -, pur ritenendo lodevole l’impegno profuso dalla associazione nazionale, nella pratica lavorativa quotidiana ci si rende conto però conto che con le lodi, o senza lodi, il quotidiano resta tale e quale, anzi forse peggio».
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Nello specifico, gli ex dirigenti nazionali di Federfarma evidenziano come, in vista della prossima scadenza, «ancora non si è riusciti bene a comprendere che cosa dovremmo fare dal giorno 1 luglio 2019 per la trasmissione telematica dei corrispettivi e per la emissione degli scontrini». In aggiunta a ciò, viene evidenziato che «a venti giorni dalla scadenza normativa, ancora non si riesce ad avere una risposta dagli organismi competenti affinché la farmacia di comunità possa operare nel rispetto legislativo». Da qui, la domanda che viene posta all’indirizzo di Federfarma: «Ma non sarebbe il caso, oltre che, crediamo, compito di un Sindacato, andare a tutelare i propri iscritti semplificandone il lavoro e sostenere imperativamente la non applicabilità della norma a far data dal 1 luglio corrente anno?». E ancora: «Non sarebbe il caso di “minacciare” eventualmente la chiusura delle farmacie dal giorno 1 luglio per impossibile rispetto della norma, piuttosto che obbligare tanti colleghi ad una “corsa” all’accaparramento di un registratore fiscale, magari del tipo “homo homini lupus”».
Per finire, la richiesta a Federfarma di prendere una posizione : «Non sarebbe il caso di “urlare” e battere i pugni sul tavolo ministeriale piuttosto ministeriale piuttosto che snaturare la nostra Promofarma a “market” on-line di strumentazione elettronica? Forse un “passaggino” in consiglio delle Regioni ed in assemblea sarebbe stato gradito». Come riportato ai propri lettori da FarmaciaVirtuale.it, tra poco meno di quindici giorni lavorativi migliaia di attività in Italia con fatturato annuale maggiore a 400mila euro dovranno perfezionare dal primo luglio 2019 l’adeguamento all’obbligo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi.
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