furti di farmaci«Ho visto la trasmissione e in merito alla questione dei furti di farmaci, si tratta di una questione di particolare gravità, che merita di essere affrontata con grande serietà». Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli, commenta con queste parole il servizio andato in onda nell’ambito della trasmissione Report, nella quale sono stati affrontati i legami tra i costi delle cure e le infiltrazioni della criminalità. «Conosco bene come si decide il prezzo di un farmaco – ha spiegato Di Iorio a FarmaciaVirtuale.it – sono stato all’Aifa otto anni. Il problema è che spesso le ditte fanno accompagnare le richieste di prezzo da pressioni, studi, pareri da parte di associazioni di medici specialisti. Inoltre, spesso i numeri vengono poi amplificati tramite l’allargamento delle indicazioni di un farmaco. Si parte magari da una patologia di nicchia, con un basso numero di beneficiari, e poi dopo qualche tempo si dilata la platea indicando il medicinale anche per altre cure. Tutto ciò finisce per modificare il prezzo».
La crescita dei costi per acquistare le confezioni, prosegue il presidente di Federfarma Napoli, «è collegata strettamente ai furti di medicinali. Nella trasmissione Luca Pani, ex direttore dell’Aifa, ha spiegato che un chilogrammo d’oro costa oggi 43 mila dollari, mentre per un anticorpo monoclonale, sempre considerando un chilogrammo di prodotto, occorrono tra 8 e 200 milioni di dollari. Un vecchio comandante dei Nas sottolineava già tempo addietro che il commercio di medicinali rubati rende più di quello degli stupefacenti».
Di Iorio parla poi dei furti subiti da alcune strutture ospedaliere in Italia: «Come Federfarma Napoli abbiamo lanciato già due anni una proposta alla Regione Campania: quella di creare delle piattaforme di stoccaggio di questi prodotti a criticità economica elevata. Potremmo infatti occuparci di conservarli in una struttura iper-sicura dove già sono presenti i farmaci della Dpc. Tuttavia, non ci è ancora arrivata alcuna risposta». Quanto alla concentrazione di problemi proprio in Campania, il dirigente spiega che «purtroppo l’attitudine della popolazione locale all’ingegno e alla fantasia non manca anche in coloro che fanno parte della malavita. Quello che è necessario è che questo tipo di reati vengano trattati come a mio avviso dovrebbe essere, ovvero come autentici attentati alla salute pubblica. Si tratta di fatti gravissimi perché quando di mezzo ci sono dei medicinali, non possiamo parlare di semplici furti. Serve certezza della pena da parte delle autorità, al fine di tutelare tutta la popolazione».

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