Ddl Concorrenza, Calenda: «Riflettere sull’efficacia dello strumento legislativo»

La decisione di rallentare i lavori del Parlamento, in attesa dell’esito del referendum costituzionale previsto per il prossimo 4 dicembre, ha suscitato la reazione del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. Come spiegato ai propri lettori da FarmaciaVirtuale.it, infatti, tra i provvedimenti che subiranno con ogni probabilità dei ritardi in ragione della volontà di “non forzare la mano su temi caldi e divisivi” da parte delle forze politiche durante la campagna referendaria, c’è anche il disegno di legge sulla Concorrenza. Il cui iter di approvazione è già stato alquanto travagliato: la norma fu licenziata alla Camera nel corso del 2015 e fino all’inizio di agosto è stata oggetto di analisi da parte della commissione Industria del Senato, prima dello stop per la pausa estiva.
Secondo Calenda, la nuova frenata nel processo di approvazione «non è una cosa positiva». Parlando alle commissioni Industria di Camera e Senato il membro del governo guidato da Matteo Renzi ha aggiunto – secondo quanto riferito dall’agenzia Il Sole 24 Ore Radiocor Plus – che a questo punto «bisognerebbe riflettere per il futuro se questo strumento della legge sulla Concorrenza possa funzionare in questo modo. Personalmente non lo ritengo. Si può aprire una discussione su questo punto». La legge sulla Concorrenza è infatti stata concepita per essere approvata con cadenza annuale, al fine di mantenere un impulso continuo al sistema economico del Paese. Se i tempi di approvazione, tuttavia, saranno sempre questi, è difficile immaginare che si possa procedere secondo gli intendimenti del legislatore. In ogni caso, prosegue l’agenzia di stampa, nelle linee programmatiche per il 2017 del ministero dello Sviluppo economico – presentate dallo stesso Calenda – si riferisce che «nel 2017 è previsto un nuovo provvedimento sulla concorrenza al fine di continuare a garantire la spinta di apertura dei mercati e nell’ottica di ampliare le forme di tutela dei consumatori».