La presentazione della relazione annuale del presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Giovanni Pitruzzella – che come riportato da FarmaciaVirtuale.it è avvenuta al Senato il 15 giugno 2016 – ha fatto discutere non soltanto numerosi addetti ai lavori (come ad esempio nel caso delle Libere Parafarmacie Italiane e del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti): anche i lettori hanno commentato la posizione del Garante. Quest’ultimo ha spiegato di voler vedere «il bicchiere mezzo pieno» nell’ambito del Ddl sulla Concorrenza, attualmente in discussione presso la commissione Industria del Senato. Tuttavia, ha specificato che «alcuni importanti settori, come le assicurazioni, i servizi professionali e il settore delle farmacie sono interessati dal processo di liberalizzazione. Una rapida approvazione della legge consentirebbe di avviare il processo per la presentazione di un nuovo disegno di legge in modo da dare attuazione alla periodicità annuale prevista dal legislatore per gli interventi di promozione della concorrenza». Inoltre, Pitruzzella ha affermato che occorre «eliminare quei privilegi normativi che ancora esistono e che in alcuni settori (dalle farmacie, alle concessioni, ai trasporti, al commercio al dettaglio, alle professioni regolamentate) bloccano la concorrenza e creano intollerabili forme di disuguaglianza».
Tra i commenti dei farmacisti c’è chi si chiede se «alla farmacia rimane la pianta organica e la fascia C, mentre tutto il resto è fuori». Un altro intervento sottolinea che «in farmacia l’unico prodotto “esclusivo” è il farmaco classe A, B, C, o D». Quindi prosegue: «Ma perché non posso comprare un’assicurazione in tabaccheria e devo andare in una compagnia di assicurazione o al massimo da un broker? E perché non esistono i para-avvocati o le para-ferramenta che vendono solo viti e dadi e non tutto l’armamentario per il bricolage? Come mai invece le concessioni autostradali se le contendono solo 2 o 3 attori, e vengono concesse fino a babbo morto e gli aumenti tariffari vengono avallati costantemente?». Infine, un utente si rivolge a Pitruzzella domandando di «spiegare perché in Italia non si trova un solo pezzo di insulina sia nella forma in cartucce che penne, alla luce del parallel trading che distrugge il mercato interno. Davvero il mercato libero si autoregola? Eppure ho il cassetto colmo di segnalazioni fatte a norma di legge sulla carenza cronica di numerosi farmaci che ormai sono introvabili…».
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