L’Associazione Distributori Farmaceutici ha chiesto in un lettera inviata all’assessorato alla Sanità della regione Campania di poter incontrare i responsabili dell’amministrazione locale, al fine di ottenere «un confronto costruttivo e propositivo in ordine ad un auspicabile avvio di un progetto regionale sulla distribuzione per conto».
A tale proposta ha risposto dapprima il presidente di Federfarma Campania, Michele Di Iorio, che ha sottolineato come essa sia «impropria e distorsiva», dal momento che «le associazioni provinciali aderenti a Federfarma, in rappresentanza della rete farmaceutica regionale privata, costituiscono il solo riconosciuto partner convenzionale del servizio sanitario regionale, modulando, presso le istituzioni, ruolo e attività del canale farmacia, l’unico legittimato per legge alla dispensazione al pubblico di prodotti medicinali». Di Iorio poi, facendo riferimento al caso della Asl di Caserta, punta il dito contro quello che definisce «cartello di distributori»: «L’Asl casertana, infatti, per effetto dell’accordo di distribuzione dei farmaci PHT, stipulato con l’associazione che raggruppa pressoché tutti i distributori intermedi operanti in regione Campania, è costretta ad approvvigionarsi dei medicinali mancanti irritualmente presso i medesimi distributori intermedi (sottraendosi tra l’altro all’obbligo di attivare apposita procedura di evidenza pubblica), al normale prezzo di cessione all’ingrosso pari al 30,35%, in luogo di quello di favore praticato dall’industria e che la legge dispone nella misura mediamente del 50%».
A queste affermazioni ha replicato la Asl di Caserta, spiegando che «non corrisponde al vero che la Asl si sottrae a procedure di pubblica evidenza, in quanto l’importo dello sconto è stato chiesto a ben cinque distributori sul territorio, che devono impegnarsi a consegnare i farmaci carenti in 24 ore a tutte le farmacie della rete casertana. Il ricorso a tale procedura è del tutto eccezionale in quanto riguarda la fornitura di farmaci che, sebbene aggiudicati dalla So.Re.Sa e/o dalla Asl, sono al momento carenti in magazzino ed il loro reperimento richiederebbe l’avvio di procedure in tempi che vanno ben oltre i limiti di consegna previsti per il circuito della DPC. In questi casi, in assenza dell’accordo in questione, gli stessi prodotti verrebbero distribuiti dalle farmacie a prezzo pieno, con un grosso aggravio economico». L’ASL di Caserta dimostrerebbe come la virtuosità del sistema DPC – Saniarp di Caserta ha consentito nel 2015 di limitare la “fuga” di farmaci del PHT verso la convenzionata ad euro 540.360,00 pari all’1,71% del totale. Nella ASL Napoli 1 Centro ben 8,151 milioni di euro, nell’ASL Napoli 2 Nord ben euro 4,252 milioni e nell’ASL Napoli 3 Sud ben 3,689 milioni di euro.
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