«Siamo pronti ad investire in Italia, e a farlo in modo preponderante». Con queste parole, in un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore, la dirigente di Walgreens Boots Alliance, Ornella Barra, ha spiegato quale sia l’intenzione del suo gruppo. Una scelta che, come ovvio attendersi, è subordinata al fatto che «il disegno di legge sulla Concorrenza rimanga inalterato, rispetto alla questione dell’ingresso delle società di capitali nella farmacia».
Il gruppo, dunque, sarebbe pronto a lanciarsi nel business delle farmacie italiane grazie alle nuove norme sulla proprietà. Ma secondo Barra, «i farmacisti non devono avere alcuna preoccupazione. La nuova legge rappresenta una libertà per il farmacista, che può decidere di restare indipendente o di crearsi una catena. Ma anche di aggregarsi ad altre catene, oppure di fare una partnership con altri. Hanno un ventaglio di opportunità davanti, questo è di sicuro estremamente positivo. Nessuno li obbligherà a svendere».
Nel corso dell’intervista, la manager ha aggiunto che «l’esempio dell’acquisizione di Rite Aid è significativo di quanto il nostro gruppo possa investire sul mercato». L’operazione è stata annunciata alla fine di ottobre 2015, e prevede una transazione da 17,2 miliardi di dollari per comprare la catena di farmacie americane. Barra ha aggiunto al quotidiano economico: «Se legge resta com’è, saremo pronti a investire. Lo confermo. Investiamo in modo pesante». E ha quindi rivendicato le dimensioni e i risultati del proprio gruppo: «Come distribuzione ogni giorno serviamo 200 mila farmacie in 25 Paesi del mondo. Abbiamo esperienze di tutti gli Stati. Siamo l’unica azienda al mondo che ha conoscenza di tutti i tipi di farmacia: cinese, statunitense, europea, thailandese, russa, turca. Conosciamo tutto del settore. Il retail come la distribuzione».
Quanto alla questione della possibile liberalizzazione dei farmaci di fascia C, ampiamente dibattuta negli ultimi mesi proprio nell’ambito dello stesso Ddl Concorrenza, la posizione della dirigente è chiara: «Credo sia stata corretta la decisione del governo e della Camera di lasciarli solo in farmacia».
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