Fascia C, Ruggiero (Libere Parafarmacie Campane) replica al ministro

Le Libere Parafarmacie Campane replicano alle dichiarazioni del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che – come riportato da FarmaciaVirtuale.it – in un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica ha spiegato di essere contraria alla liberalizzazione dei farmaci di fascia C, ricordando che «vendere medicinali non è come vendere pere o mele». Secondo Ivan Ruggiero, rappresentante della sigla sindacale, «il ministro conferma di non essere a conoscenza del fatto che nelle parafarmacie è presente, per obbligo di legge, la figura del farmacista, persona qualificata che opera tutelando la salute pubblica».
«Le nostre lauree – prosegue Ruggiero – sono equiparate a tutti gli effetti a quelle dei colleghi che operano nelle farmacie. Per questo tali dichiarazioni ci offendono». Il rappresentante sindacale sottolinea poi alcune dichiarazioni del ministro, in particolare in riferimento alla «presenza capillare delle farmacie, non garantita dai supermercati», e alla «possibilità che la liberalizzazione della fascia C faccia alzare la spesa sanitaria» e possa «mettere in crisi alcune farmacie»: «Le parafarmacie sono invece presenti in tutto il territorio nazionale – osserva il titolare campano – e anche particolarmente apprezzate per gli orari e i giorni di apertura. Quanto alla spesa, studi della Bocconi, di sigle di categoria, di associazioni di consumatori e dell’Antitrust dimostrano che le liberalizzazioni rappresentano un beneficio per l’intera economia nazionale».
Infine, viene stigmatizzata una frase di Beatrice Lorenzin, che ha dichiarato che «prendere troppi farmaci fa male»: «Abbiamo affermato diverse volte – replica Ruggiero – che i farmaci di fascia C, quelli oggetto di possibili liberalizzazioni, sono prescritti dal medico e non sono a carico del Ssn. Il medico dunque prescrive e il farmacista dispensa». In questo senso, ogni abuso sarebbe dunque scongiurato.