Dopo le parafarmacie, un avviso è giunto anche alle farmacie. A formularlo è stata la Regioneria Generale dello Stato, che ha comunicato a Federfarma un ritardo da parte di un numero non indifferente di farmacie nel processo di invio al Sistema TS-730 dei dati che riguardano le spese sanitarie e veterinarie sostenute presso di loro dalle persone fisiche nell’anno 2017.
Secondo quanto fatto sapere dal sindacato dei titolari, l’87% delle farmacie ha già effettuato la trasmissione. Ma, spiega la stessa Federfarma, «risulterebbero non aver provveduto in tal senso circa 2.800 farmacie a livello nazionale. Si rammenta, in proposito, che, come già evidenziato con una circolare del 16 gennaio 2018, martedì 31 gennaio 2018 è il termine ultimo concesso alle farmacie ed agli altri operatori sanitari, per trasmettere al Sistema Tessera Sanitaria, esclusivamente per via telematica, direttamente o tramite delega alla propria associazione, tutti i dati delle spese sanitarie e veterinarie riferiti al 2017, così come riportati sul documento fiscale emesso dai medesimi soggetti, comprensivi del codice fiscale riportato sulla tessera sanitaria».
L’associazione di categoria ha specificato anche di aver chiesto alla Ragioneria Generale «maggiori informazioni al riguardo, ivi compreso l’elenco delle farmacie interessate», e ha invitato tutti coloro che non abbiano ancora trasmesso i dati al Sistema TS-730 «a provvedere al più presto e, comunque, entro il richiamato termine del 31 gennaio, anche al fine di non incorrere in possibili sanzioni». La nota è stata inviata anche alle software house, «per doverosa conoscenza»: esse sono state «cortesemente invitate a voler fornire la massima collaborazione possibile alle farmacie territorialmente assistite, favorendo in tal modo la trasmissione integrale dei dati in questione al Sistema TS-730».
In precedenza, il presidente delle Federazione Nazionale Parafarmacie Italiane, Davide Giuseppe Gullotta, aveva diffuso una nota nella quale si rendeva noto che, sempre secondo le informazioni giunte dalla Ragioneria Generale, solo il 73% delle parafarmacie aveva inviato i dati del 730 precompilato.
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