«Gli antimicrobici usati per trattare malattie che possono essere trasmesse tra animali e uomini, come la campilobatteriosi e la salmonellosi, stanno perdendo efficacia». È quanto rivelato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Secondo quanto riportato, con riferimento ai dati del 2017, «in alcuni Paesi la resistenza ai fluorochinoloni (come la ciprofloxacina) nei batteri del genere Campylobacter è talmente alta che tali antimicrobici non funzionano più per il trattamento di casi gravi di campilobatteriosi». Inoltre, spiegano le agenzie, «la maggior parte dei Paesi ha riferito che Salmonella nell’uomo è sempre più resistente ai fluorochinoloni. La multi-farmaco resistenza (ovvero la resistenza a tre o più antimicrobici) è elevata nella Salmonella trovata nell’uomo (28,3%) e negli animali, in particolare in S. Typhimurium». Mentre, «nel Campylobacter si sono scoperte percentuali da alte ad altissime di batteri resistenti alla ciprofloxacina e alle tetracicline. Tuttavia la resistenza congiunta agli antimicrobici di importanza decisiva era da bassa a bassissima in Salmonella e Campylobacter in esseri umani e animali, e in E. coli indicatore negli animali».

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«Il rapporto pubblicato – evidenzia Vytenis Andriukaitis, commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare – dovrebbe far squillare ancora una volta campanelli d’allarme: evidenzia che stiamo entrando in un mondo in cui infezioni comuni diventano sempre più difficili – e talvolta impossibili – da trattare. Tuttavia politiche ambiziose, promosse da alcuni Paesi in cui si limita l’uso degli antimicrobici, hanno portato a una diminuzione della resistenza ad essi». Per questo motivo, sottolinea Andriukaitis, «prima che i campanelli d’ allarme diventino sirene assordanti, assicuriamoci di agire sempre più tutti insieme, in ogni Paese e in tutti i settori della sanità pubblica, della salute animale e dell’ambiente sotto l’ombrello di un approccio unitario alla salute (One Health)».

In occasione della “Settimana dell’uso consapevole degli antibiotici”, svolta a novembre 2018, Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, aveva espresso la propria opinione sul tema antibiotico-resistenza, sottolineando che è necessario il contributo di tutti, al fine della tutela dell’efficacia degli antibiotici e conseguente contenimento del fenomeno dell’antibiotico-resistenza. «I cosiddetti superbatteri resistenti agli antibiotici – aveva spiegato Mandelli -, che ogni anno causano in Europa la morte di oltre 33.000 persone, di cui 10.000 nel nostro paese, non sono una calamità inevitabile, ma si generano anche a causa di abitudini e comportamenti scorretti del singolo». Per questo motivo, «se vogliamo mantenerne l’efficacia, è necessario usare gli antibiotici a ragion veduta, soltanto su indicazione del medico».

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