Il colosso statunitense Walgreens Boots Alliance, realtà globale al mondo per la salute e il benessere, ha presentato ufficialmente le attività in Italia. All’evento, svolto martedì 16 aprile presso la Borsa Italiana, oltre all’intero consiglio di amministrazione di Walgreens Boots Alliance, tra cui Stefano Pessina, executive vice chairman e chief executive officer, erano presenti Raffaele Jerusalmi, ceo di Borsa Italiana, Giuseppe Sala, sindaco di Milano, Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, Elizabeth Martinez, console generale degli Stati Uniti a Milano, Tim Flear, console generale britannico a Milano, e Claudio Jommi, professor of practice presso la School of management (Sda) Bocconi. Per assistere alla presentazione erano in platea diversi esponenti della politica. Tra i nomi di spicco, Mario Monti, senatore a vita, già ministro dell’Economia e delle Finanze, Emanuele Monti, presidente della commissione Sanità della Regione Lombardia, e Giulio Tremonti, politico e più volte ministro della Repubblica.

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Nel suo discorso, Ornella Barra, farmacista e chief operating officer di Walgreens Boots Alliance, ha ripercorso la storia centenaria del gruppo, ricordando la prima farmacia Walgreens, fondata nel 1901 a Chicago da Charles R. Walgreen, la prima farmacia Boots, aperta nel 1849 da John Boot a Nottingham, in Gran Bretagna, sino ad arrivare in Italia, citando la prima farmacia rilevata, fondata dall’allora titolare Carlo Erba, farmacista e successivamente fondatore dell’omonima azienda. Proprio con riferimento all’esperienza in Italia, la dirigente ha evidenziato che il gruppo, nel corso di questi mesi, ha piantato le prime quattro bandierine a Milano. A queste seguiranno, nel corso del 2019, altre aperture a marchio Boots a Milano ma anche in altre città di Italia.

«Da farmacista – ha spiegato Ornella Barra -, ritengo che le farmacie italiane siano tra le meglio attrezzate e più capillari in Europa. È un patrimonio che i farmacisti devono difendere adeguandolo ai tempi, affrontando le sfide in modo proattivo. Bisogna investire e far evolvere il ruolo della farmacia, ricordando che anche le farmacie del centro città, e non solo le rurali, sono a rischio finanziario». Con riferimento al mondo della finanza, Barra sottolinea che «aprirsi a investitori esteri non significa depauperare il sistema Paese. Confido nella capacità politica di saper cogliere l’opportunità di attrarre capitali anche dall’estero per rilanciare l’Italia. Oggi per il Paese è fondamentale promuovere il “Made in Italy”, ma mi permetto di aggiungere che è necessario promuovere anche il “Made with Italy”». «Integrare le farmacie Boots nel mercato italiano della farmacia – ha concluso -, finora a conduzione famigliare, è una grande opportunità per il Paese perché porta innovazione, di cui possono beneficiare tutti gli attori della filiera del farmaco, soprattutto i pazienti. Vogliamo farlo andando oltre un rapporto meramente commerciale, garantendo la migliore qualità e rendendo i farmacisti protagonisti».

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