La recente legge di Bilancio ha aperto alla possibilità di effettuare vaccini in presenza di un medico all’interno delle farmacie. Crescenzo Cinquegrana, dirigente di Guacci Spa, operante nella distribuzione intermedia, e consigliere dell’Associazione distributori farmaceutici (Adf), illustra il ruolo che i distributori intermedi potrebbero avere a partire dalla seconda fase, quando a essere vaccinati saranno i cittadini tra i 60 e i 79 anni – circa quindici milioni di italiani – che potranno trovare anche nella farmacia di comunità un presidio all’interno del quale effettuato il vaccino. Nel corso dell’intervista Cinquegrana evidenzia come la distribuzione intermedia del farmaco abbia coperto un ruolo cruciale, a disposizione di farmacie ed enti pubblici per contribuire alla tutela della salute.

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Il ruolo dei distributori intermedi

«A gennaio l’Associazione distributori farmaceutici (Adf) si era resa disponibile per distribuire sul territorio italiano il vaccino anticovid-19 attraverso i distributori intermedi: questa opportunità rimarca la nostra crucialità a livello nazionale». In questo modo Cinquegrana ha chiarito come i distributori rappresenteranno, a suo parere, il miglior metodo per fare arrivare il vaccino alle farmacie italiane e quanto il loro ruolo dei grossisti sia ancora fondamentale e confermato giornalmente dalle consegne eseguite in tutte le farmacie. «Non solo – prosegue il dirigente -: la distribuzione intermedia del farmaco è a disposizione delle Regioni e delle Asl in varie forme di collaborazione, come ad esempio nella distribuzione per conto Asl, nella collaborazione per la raccolta dei vari screening di prevenzione messi in atto dalle stesse e, a inizio pandemia, nella distribuzione delle mascherine, quando il ministero della Salute ci chiamò in causa per far fronte alla loro scarsità, a riprova della capillarità. I Distributori associati Adf potranno essere un braccio operativo valido e qualificato nella distribuzione dei vaccini».

Le condizioni di trasporto e stoccaggio

«In questo momento – prosegue Cinquegrana – il vaccino disponibile (quello di Pfizer) richiede temperature di conservazione attorno ai -70°, -80°”, ricorda Cinquegrana, «ma sicuramente torneremo utili quando si passerà alla fase di vaccinazione della popolazione e arriveranno anche gli altri vaccini, conservati a temperature tra 2 e 8 gradi». La catena del freddo, in questo caso, sarà garantita da furgoni già in dotazione dei distributori o, per quanto riguarda il vaccino Moderna, da appositi congelatori pensati per lo smistamento. Dunque, il caso studio dello smistamento regionale in Campania di alcune dosi del Vaccino Moderna tra alcune Asl locali: «In qualità di distributori intermedi – conclude Cinquegrana – fin da inizio pandemia abbiamo avuto mandato totale dal Dr. Luigi Guacci, farmacista e presidente di Guacci Spa, nel rendere disponibili le nostre risorse agli enti regionali campani, e nel caso da lei citato abbiamo contribuito a rendere possibile il trasferimento di alcune dosi di vaccino tra alcune Asl locali. A seguito di quest’esperienza che ho seguito personalmente, aggiungo che meritano di essere citati i colleghi farmacisti ospedalieri impegnati con efficienza, precisione e abnegazione non solo nella corretta conservazione dei vaccini, ma anche nella preparazione delle dosi che poi vengono somministrate. Nel vedere la perfetta organizzazione, posso dire che come cittadino mi sento tutelato e garantito».

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