farmaci salvavitaLa sanità rischia il collasso. A denunciarlo sono i parlamentari del M5S che in una nota spiegano che «la Corte dei Conti ha certificato come quest’anno al netto di dichiarazioni e propaganda l’incremento del Fsn sarà di soli 500 milioni, a fronte di un taglio complessivo alla sanità che negli ultimi cinque anni è stato pari a circa 14 miliardi. Lo abbiamo sempre detto e lo ribadiamo: la sanità pubblica è sotto attacco e Renzi, con Lorenzin, gioca con i numeri per cercare di nascondere una realtà che i cittadini conoscono molto bene».
«Se Renzi non vuole costringere gli enti locali ad aumentare tasse e ticket deve smetterla di tagliare i fondi al Sistema sanitario nazionale e occuparsi dei veri sprechi. A questo proposito, il governo ha il dovere di pubblicare le proposte che il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha presentato al titolare di Palazzo Chigi quest’estate. Allo stesso modo chiediamo che vengano messe a disposizione di tutti i cittadini le indicazioni dell’economista Roberto Perotti, chiamato a Palazzo Chigi proprio da Renzi come responsabile per la spending review, ora messo in disparte come fu in passato per Carlo Cottarelli», aggiungono i parlamentari pentastellati ricordando un’interpellanza presentata dalla deputata Giulia Grillo in materia di aggiornamento del prontuario farmaceutico nazionale e di gestione del pay-back della farmaceutica ospedaliera da parte dell’Aifa.
La posizione critica del M5S, d’altra parte, non è la sola nel panorama politico. Anche dallo stesso partito di Renzi, il Pd, arrivano voci di aperto dissenso. Come quella del presidente del Piemonte e della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, che nel corso di un’audizione in commissione Bilancio al Senato ha spiegato che «è a rischio la sopravvivenza del sistema delle regioni». Il politico democratico ha poi aggiunto che il mancato aumento della spesa sanitaria nel 2016 potrebbe provocare un incremento dei ticket, nonché mettere a rischio la distribuzione di farmaci salvavita.
Di tutt’altro avviso il presidente del Consiglio, secondo il quale «sulla sanità ci sono più soldi del passato». Secondo Chiamparino, però, se è vero che ci sarà un aumento nominale nella dotazione del fondo per il Ssn (pari ad 1 miliardo), è altrettanto vero che 800 milioni saranno destinati ai nuovi Lea, mentre le Regioni dovranno fronteggiare il rinnovo dei contratti (per circa 300 milioni), il fondo vaccinazioni (300 milioni), le cure per i pazienti emotrasfusi (170 milioni) e la distribuzione dei farmaci salvavita (500 milioni). «Se non cambiano questi dati – ha spiegato – vorrà dire che sui farmaci innovativi ci sarà qualcuno a cui bisognerà dire di no. E questa è una responsabilità enorme».

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