
L’Agenzia industrie difesa, attraverso il suo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, ha fatto sapere di aver ottenuto l’iscrizione formale allo schedario dell’Anagrafe nazionale delle Ricerche, un database gestito dal ministero dell’Università e della Ricerca. Il riconoscimento istituzionale è un prerequisito fondamentale per poter accedere in modo diretto a contributi statali e comunitari finalizzati allo svolgimento di attività di ricerca scientifica e di iniziative di alta formazione. L’iscrizione formalizza il ruolo dell’impianto produttivo fiorentino nel panorama nazionale della ricerca, equiparandolo ad altri enti di ricerca pubblici e privati.
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Collaborazioni e progetti in corso per la sicurezza sanitaria
L’obiettivo strategico dell’Agenzia industrie difesa è di potenziare le attività di ricerca e innovazione tecnologica in campo farmacologico, con particolare attenzione alle malattie rare e a condizioni patologiche di elevata complessità. Lo Stabilimento, che ospita al suo interno il Centro di Farmacologia e chimica applicata, ha già pianificato una serie di investimenti specifici per intensificare gli sforzi nel settore, concentrandosi in modo particolare sulle innovazioni biotecnologiche. La finalità ultima è di assicurare, tanto alla comunità militare quanto a quella civile, la disponibilità di trattamenti farmacologici caratterizzati da elevati standard qualitativi e di sicurezza.
Focus su ricerca applicata e frontiere terapeutiche
Tra le iniziative già avviate dallo Stabilimento i progetti di ricerca applicata come Nutesa, dedicato allo sviluppo di un nutraceutico ecosostenibile per la sindrome da sovrallenamento, e Fitness, che indaga l’utilizzo di fitocomplessi di cannabis nell’esercizio fisico e nella gestione della sindrome post traumatica da stress. Ulteriori programmi includono Mandra, focalizzato sull’identificazione di molecole attive nella difesa radiologica e nucleare, e Disa 2.0, per l’aggiornamento della dotazione sanitaria antiveleni. Sono in fase di valutazione progetti innovativi che prevedono l’individuazione di nuove classi farmacologiche e soluzioni avanzate di tecnica farmaceutica. Di rilievo è la collaborazione in essere con la Fondazione Firmo, che sta conducendo studi per l’interpretazione dei meccanismi biochimici della cannabis e i suoi potenziali utilizzi in ambito osteopatologico. Un esempio concreto della collaborazione è stata la partecipazione a un bando di ricerca indetto da Aifa per il contrasto delle malattie rare.
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