spesa farmaceuticaPrendere esempio dalla trasparenza delle farmacie per ridurre la spesa del Sistema sanitario nazionale per i medicinali. Annarosa Racca, presidente di Federfarma, commenta i dati sulla spesa farmaceutica 2015 e lancia una proposta concreta agli altri attori del comparto. Come illustrato da Farmaciavirtuale.it, quella riguardante la farmaceutica convenzionata è la voce di spesa maggiormente controllata e nel 2015 è diminuita dell’1,4% rispetto all’anno precedente. Un’analisi possibile, sottolinea Racca, «grazie ai dati forniti dalle farmacie» che permettono di conoscere nel minimo dettaglio «quanti e quali medicinali sono stati utilizzati dai cittadini e qual è stato il costo al centesimo per il bilancio pubblico».
Se la scelta della trasparenza fatta dalle farmacie ha portato alla riduzione della spesa farmaceutica convenzionata, non si può dire lo stesso per le altre voci del comparto. «La spesa per farmaci in distribuzione diretta e soprattutto la spesa per farmaci acquistati dagli ospedali è in continuo aumento – spiega il presidente di Federfarma – e determina rilevanti sforamenti dei tetti previsti». E a pagare il prezzo del contenimento della spesa convenzionata (oggi a livelli inferiori rispetto al 2001) sono le farmacie, colpite da pesanti trattenute e per le quali oggi non è praticamente più remunerativa l’erogazione di medicinali in regime di Ssn, e i cittadini attraverso ticket sempre più pesanti.
«È una situazione che richiede correttivi – afferma Racca – le farmacie riescono a garantire il servizio solo a prezzo di grandi sacrifici e con un ampliamento della gamma dei prodotti offerti. La situazione attuale va rivista anche perché riportare in farmacia i medicinali oggi erogati direttamente dalle strutture pubbliche significherebbe aumentare la trasparenza e ridurre gli sprechi grazie al monitoraggio garantito dalle farmacie su tutti i medicinali dispensati in regime di Ssn». Secondo Federfarma, dunque, serve un cambio di approccio basato su una ‘visione più ampia’ perché «i vantaggi della distribuzione controllata e monitorata garantita dalla farmacia aumenti la compliance dei pazienti e possa portare a una valorizzazione del bene farmaco come strumento di salute, benessere, crescita e risparmio».
E visto che in Italia un maggiore di 65 anni su due assume dai 5 ai 9 farmaci al giorno, la corretta informazione dei pazienti allo scopo di evitare scarsa aderenza alla terapia ed effetti collaterali diventa fondamentale. «La strada da percorrere – conclude Annamaria Racca – per garantire la sostenibilità del Ssn senza danneggiare i cittadini è quella del monitoraggio dell’uso dei farmaci attraverso la rete informatizzata. Le farmacie sono disponibili a svolgere questo ruolo fondamentale e a investire nel potenziamento del servizio offerto alla collettività nella massima trasparenza. E confidano che la parte pubblica sfrutti questa disponibilità e volti finalmente pagina, considerando il settore farmaceutico come un investimento e non come un costo da comprimere».

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