Il ministero della Salute, con decreto firmato il 18 aprile 2025 dal titolare del dicastero Orazio Schillaci, pubblicato in Gazzetta ufficiale Serie Generale n. 104 del 7 maggio 2025, ha inserito la lisdexamfetamina nella Tabella I e nella sezione A della Tabella dei medicinali del Testo unico sugli stupefacenti (Dpr 309/1990). La sostanza, profarmaco della destroamfetamina utilizzato in ambito terapeutico per disturbi neurologici e alimentari, non è attualmente autorizzata in Italia, ma circola attraverso medicinali registrati all’estero. L’assenza di regolamentazione aveva sollevato interrogativi su rischi di abuso e commercio non tracciato.

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Valutazioni e criticità nella gestione

Le decisioni del Ministero poggiano su pareri tecnici dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e del Consiglio superiore di sanità (Css), espressi tra febbraio e marzo 2025. L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha confermato l’assenza di autorizzazioni per medicinali a base di lisdexamfetamina nel territorio nazionale, nonostante la presenza di prodotti commercializzati in Ue ed extra-Ue per il trattamento dell’Adhd e del Bed. I dati di Eudravigilance hanno rilevato, su 9283 casi segnalati, un 17% di eventi correlati ad abuso, dipendenza o sindrome da sospensione. Ulteriori riscontri dalla Direzione generale della salute animale hanno escluso l’impiego veterinario della sostanza, rafforzando le preoccupazioni su un utilizzo non medicalizzato.

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