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Le misure ricalcavano quella già presentata alla V commissione Bilancio della Camera, inizialmente ammessa e successivamente espunta dal presidente Fico. In aggiunta, la proposta emendativa 1.1736 presentata in commissione al Senato a firma di Sileri (M5S), oltre all’introduzione del limite minimo del 51% delle quote societarie in seno a farmacisti iscritti all’albo, avrebbe introdotto una sanzione di 50.000 euro in caso di mancato adeguamento delle predette società entro i 36 mesi dalla data di entrata in vigore della Legge. Tale sanzione avrebbe alimentato un fondo predisposto presso il ministero della Salute, con l’obiettivo di tutelare e sostenere le piccole farmacie.
Il tentativo di modifica del testo del ddl Bilancio alla Camera, oltre all’appoggio del ministro della Salute Giulia Grillo, aveva ricevuto il sostegno di Fofi e Federfarma. Alcune società in rappresentanza dei principali gruppi operanti in Italia, tra cui Alliance Healthcare, Dr. Max, Admenta Italia ed Hippocrates Holding, oltre ad aver scritto al presidente Conte e ai ministri Di Maio e Salvini, avevano chiesto un incontro urgente con l’esecutivo, ritenendo che eventuali modifiche avrebbero rappresentato «un grave ostacolo agli importanti investimenti già avviati negli ultimi mesi da numerose imprese, italiane ed internazionali», in virtù delle modifiche introdotte dalla legge sulla Concorrenza del 2017.
Documenti allegati:
– Resoconto sommario n. 92 del 16/12/2018
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