Il ministero della Salute ha promosso un’iniziativa volta a migliorare la gestione delle terapie farmacologiche nell’ambito del progetto “Sperimentazione dei nuovi servizi nella farmacia di comunità”. Su tali basi, la Regione Lombardia ha reso disponibile un piano attuativo, giunto alla versione 0.4 del 15 settembre 2023, con lo scopo di delineare processi e responsabilità degli attori coinvolti, nonché la documentazione necessaria per la regolamentazione e l’implementazione del servizio di “Riconciliazione terapia farmacologica”. Il progetto si inserisce nell’ambito dei servizi cognitivi e prevede la ricognizione delle terapie farmacologiche in atto, con l’obiettivo di ottimizzare la prescrizione e l’uso dei farmaci da parte dei cittadini.

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I soggetti coinvolti nel workflow operativo

Il workflow operativo, definito in conformità con le “Linee di indirizzo” del gruppo di lavoro della Direzione generale della programmazione sanitaria della Regione Lombardia, prevede l’interazione sinergica tra i diversi attori del sistema sanitario regionali. Tra questi, la Regione Lombardia emerge come soggetto proponente, con il compito di monitorare l’andamento del progetto e di presentare relazioni periodiche. Le Aziende territoriali per i servizi alla persona (Ats) sono incaricate di gestire gli aspetti metodologici e organizzativi, promuovendo la partecipazione dei medici e sviluppando piani di comunicazione per gli assistiti.

Attori e responsabilità nell’ambito del progetto

Le associazioni di categoria, come Federfarma Lombardia e Assofarm/Confservizi Lombardia, hanno una funzione nell’arruolamento delle farmacie. La partecipazione prevede il monitoraggio del progetto e l’identificazione tempestiva di eventuali criticità. L’Ordine dei farmacisti, invece, si occupa della formazione continua dei farmacisti, con una piattaforma di formazione a distanza (Fad) che facilita l’accesso alla formazione per i professionisti coinvolti nella sperimentazione.

Il ruolo del farmacista nell’ambito della territorialità

I farmacisti, dal canto loro, hanno il compito di proporre il servizio ai cittadini e partecipare alle campagne di sensibilizzazione. Essi sono affiancati da medici specialisti e di medicina generale i quali vengono coinvolti nella definizione del questionario per la ricognizione terapeutica, poi usato per la successiva fase di riconciliazione della terapia. Ultimo, ma non meno importante, è il cittadino, beneficiario del servizio che mira a garantire una gestione più sicura ed efficace delle terapie farmacologiche. Si rimanda al documento integrale nella sezione “Documenti allegati”.

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