L’apertura del bando Pnrr farmacie rurali, in aggiunta al decreto sulla remunerazione aggiuntiva approvato nel 2021, rappresenta, secondo Carlo Ranaudo, docente di farmacoeconomia, una svolta per tutta la categoria. «La remunerazione aggiuntiva – aveva dichiarato il docente a FarmaciaVirtuale.it – è l’inizio di una svolta epocale per i farmacisti, il cui lavoro è riconosciuto con una remunerazione che non è più esclusivamente legata al margine sul prezzo dei farmaci venduti, ma diviene una quota erogata per l’atto professionale. A ciò si aggiunge la recente apertura del bando Pnrr farmacie rurali. Un processo che è solo all’inizio, al quale Federfarma lavora da tempo, ma che solo ora trova lo scenario giusto per essere avvalorato anche dalle istituzioni». Ranaudo evidenzia il riconoscimento assegnato alle farmacie rurali per il loro ruolo fondamentale nell’assistenza in aree territoriali dove spesso si trovano a essere il solo presidio sanitario di facile accesso.

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«Maggiorazione alle farmacie rurali ne riconosce essenzialità del servizio»

Commentando le disposizioni degli ultimi mesi in favore delle farmacie rurali, Ranaudo osserva che si tratta di un riconoscimento non solo dell’atto professionale dei farmacisti, ma del servizio essenziale che le farmacie rurali offrono alla cittadinanza. «Alcuni elementi del Pnrr farmacie rurali – precisa – vanno a riconoscere non solo la professionalità dei farmacisti, ma anche l’importanza del servizio». Le farmacie rurali sono spesso il solo presidio sanitario di piccoli centri abitati, che distano molto da ospedali e ambulatori. Il servizio di queste attività è pertanto essenziale per la cittadinanza.

Un contributo a due categorie in difficoltà

Il riconoscimento che il decreto assegna a questa categoria è quindi, secondo Ranaudo, un segno molto importante oltre che un contributo economico che va a sostenere farmacie per le quali il farmaco etico rappresenta ancora buona parte del fatturato. «Le farmacie rurali e rurali sussidiate – afferma – sono le categorie che in questo momento soffrono di più, a causa di un numero di ricette in diminuzione e di un’attività basata per lo più sulla vendita di farmaci etici e molto poco sui prodotti commerciali. Il surplus assegnato a queste farmacie è un riconoscimento al servizio che queste offrono e garantiscono alla popolazione. Si tratta di un riconoscimento al ruolo sia della farmacia in generale sia della farmacia che più è stata un presidio di salute durante la pandemia». Al di là della pandemia, Ranaudo sottolinea il valore peculiare dei farmacisti rurali, la cui utenza è spesso prevalentemente anziana, con poca dimestichezza con gli strumenti digitali e frequentemente affetta da patologie croniche. Il servizio di questi professionisti è quindi fondamentale nei territori in cui operano.

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