Pugliese (Conad): «Ddl Concorrenza, la montagna partorisce il topolino»

«Alla fine, la montagna ha partorito un topolino. A guardare bene il risultato finale che si profila sul Ddl Concorrenza, sembra essere questa l’immagine più calzante». A spiegarlo è Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad, che torna a parlare del provvedimento in discussione al Senato dalle colonne de La Repubblica.
«Ancora una volta – ha aggiunto il dirigente – hanno perso il Paese e i cittadini, in particolare i 4,1 milioni di persone che vivono al di sotto della soglie di povertà. Evidentemente, la concorrenza è scomoda perché tocca potentati e lobby che non intendono rinunciare a posizioni di privilegio». Secondo Pugliese, infatti – prosegue il quotidiano – «4 italiani su 100 hanno rinunciato a curarsi perché non sono più in grado di acquistare un farmaco o pagare una visita; 1 persona su 4 è in crisi per i costi della salute e 1 su 10 si indebita per potersi curare. La Fondazione Banco Farmaceutico evidenzia inoltre che i 444 euro che un cittadino spende all’anno per curarsi scendono a 69 per chi è povero, 52 dei quali servono per l’acquisto di farmaci».
«Conad non aveva e non ha alcuna intenzione di minare il sistema di organizzazione delle farmacie – aggiunge l’amministratore delegato della catena di supermercati -. Vorrei, però, che i farmacisti facessero capire cosa abbiano a spartire con la tutela della salute dei cittadini i vari prodotti che nelle farmacie si affiancano ai medicinali, snaturando la funzione del servizio farmaceutico». Infine, il manager ha ribadito una delle argomentazioni principali dei sostenitori della liberalizzazione dei farmaci di fascia C: «Quello delle parafarmacie è un servizio erogato da un farmacista che non ha nulla di diverso da quello che opera nella farmacia: è iscritto al medesimo Albo, ha la medesima professionalità, è guidato nell’agire dal medesimo codice etico. Entrambi si occupano, allo stesso modo, della salute dei cittadini».