
Secondo le tre sigle, infatti, «la proposta dell’on. Fregolent e di parte del PD, finalizzata nella sostanza a porre la parola fine all’esperienza delle parafarmacie italiane, è rimandata al mittente perché priva di sostanza e diretta esplicitamente a sostenere la prossima campagna elettorale. Il progetto di riassorbire alcuni farmacisti titolari di parafarmacia nel Ssn è una proposta tutt’altro che liberale, al contrario appare conservatrice se non restauratrice di un monopolio assoluto. L’ipotesi di rigirare ai farmacisti delle parafarmacie parte delle sedi non aperte nel concorso straordinario del 2012 è un inganno e non una vera soluzione, è un miraggio che può essere accettato solo da chi non ha nulla da perdere e non dalle migliaia di farmacisti che quotidianamente portano a casa lo stipendio grazie alla propria parafarmacia». Inoltre, proseguono FNPI, MNLF e CULPI, «l’argomento, affrontato nella legge di stabilità, appare avulso dal contesto della legge di bilancio, mentre la proposta Fregolent appare un’esplicita “forzatura” che, con la debole motivazione dell’emergenza, nasconde tentativi corporativi d’impedire l’apertura di nuove parafarmacie (blocco dei codici univoci) e di eliminare l’obbligo della presenza del farmacista in questi esercizi». In conclusione, le associazioni di categoria ribadiscono la necessità di creare la farmacia non convenzionata e affermano che «qualsiasi altro provvedimento è diretto a tutelare o creare nuovi privilegi, contrari agli interessi della maggioranza dei cittadini e a quelli del Paese».
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