L’Ordine dei medici tedesco (WBO) si è espresso a favore dell’appellativo “medica” per definire l’omeopatia. A riferirlo è una serie di organizzazioni italiane – FIAMO, SIOMI, SIMA, SMB, AMIOT, OMEOMEFAR, LUIMO, SIOV, AIPMA e APO – che in un comunicato congiunto spiega: «L’occasione è stata l’adozione di un modello aggiornato per la regolamentazione delle specializzazioni dei medici, che disciplina le specializzazioni dei dottori in medicina nei vari ambiti di base e specialistici. La WBO ha confermato l’utilità terapeutica dell’omeopatia e la specializzazione medica in omeopatia, sostenendo che specializzazioni differenziate e qualificate di alto livello per le nuove generazioni di medici “sono garanzia di qualità dell’assistenza medica”». Al contrario, come riferito ai propri lettori da FarmaciaVirtuale.it, in Italia la FNOMCeO ha preso posizione in modo netto, nel mese di maggio 2018, con un articolo firmato dal medico Salvo Di Grazia, nel quale si spiegava che «allo stato attuale non ci sono prove scientifiche né plausibilità biologica che dimostrino la fondatezza delle teorie omeopatiche secondo i canoni classici della ricerca scientifica». Le sigle italiane firmatarie del comunicato citano anche un sondaggio «promosso da una rivista medica tedesca», secondo il quale «fra più di 4.000 intervistati, oltre l’85% si è dichiarato a favore dell’omeopatia». «Siamo assai soddisfatti del fatto che la classe medica tedesca abbia dato questo contributo decisivo a sostegno dell’omeopatia – hanno dichiarato i presidenti delle associazioni firmatarie -. È giunto il momento che anche in Italia si confermi ciò che è evidente, ovvero che l’omeopatia, e più in generale le medicine complementari e non convenzionali, sono in grado di affrontare le sfide mediche in una società di persone sempre più cronicamente malate e colpite da multimorbilità».
«Il passo successivo – concludono le associazioni sarà l’apertura in Germania di un dibattito sull’omeopatia, secondo il modello svizzero, così da garantire uno scambio proficuo di buone pratiche finalizzato alla costruzione di sistemi di salute integrati. Ciò includerebbe anche un dibattito sul concetto stesso di evidenza in medicina, tematica che viene occasionalmente strumentalizzata, e il raggiungimento di un punto di accordo sul tema di una medicina integrata basata sull’evidenza, a beneficio dei pazienti. Nel frattempo, in Italia proseguono i lavori per identificare le migliori professionalità in ambito di medicine complementari/non convenzionali che parteciperanno al tavolo di discussione sulle prove scientifiche di efficacia in omeopatia che l’Istituto Superiore di Sanità, in accordo con la FNOMCeO, ha deciso di istituire».

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