farmacieNella puntata del 9 giugno 2016, Striscia la Notizia ha parlato di farmaci e ricette. Il servizio si è concentrato in particolare sul farmaco salvavita Naloxone Cloridrato, indicato – spiega il servizio – «per le crisi respiratorie da dovute alle intossicazioni acute da analgesici narcotici. Per questo motivo non serve la ricetta medica. La legge, come evidenzia la farmacopea, impone che esso sia presente in tutte le farmacie. Noi siamo andati a verificarlo». Una serie di attori a questo punto si sono presentati al banco e hanno chiesto di poter acquistare il medicinale. In un primo caso il farmacista chiede alla cliente se è in possesso di una ricetta. Identica reazione in una seconda farmacia, presso la quale viene anche ammessa la mancanza di tale farmaco. In un terzo esercizio il farmacista risponde: «Noi ne teniamo sempre uno, che però in questo momento è mancante». A questo punto l’inviato di Striscia Valerio Staffelli si è presentato direttamente al banco chiedendo spiegazioni: una farmacia spiega che è stata inviata una comunicazione alla Asl proprio perché quest’ultima non invia il Naloxone. La farmacista quindi insiste: «Ci vuole la ricetta». E di fronte alla spiegazione di Staffelli: «Vi sbagliate, per questo medicinale la legge dice il contrario», e la professionista si convince solo dopo aver letto tutta la normativa. Nella seconda farmacia viene quindi data la colpa al fatto che il farmaco non viene consegnato benché sia stato ordinato. Ma in una terza farmacia si afferma: «Questo è un farmaco obbligatorio in farmacia. L’azienda ce l’ha». Quindi, conclude Staffelli, «basta una telefonata e il farmaco può arrivare anche in giornata». Il servizio si conclude poi con una buona notizia: mostrando che le farmacie che non erano provviste del Naloxone si sono premurate di procurarselo nel giro di pochi giorni. «C’è poco da dire a riguardo – ha commentato a FarmaciaVirtuale.it Maurizio Cini, docente presso il dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’università di Bologna -: tutti i farmacisti hanno la tabella numero 2 delle sostanze obbligatorie, devono semplicemente rispettarla. Va aggiunto, ma non è certamente una giustificazione, che fino a poco tempo fa il prodotto risultava non facilmente reperibile. Ma la farmacia deve avere dichiarazione nella quale afferma tale circostanza, da esibire in caso di contestazione». Quanto alla richiesta di ricetta avanzata da parte di alcuni farmacisti ai clienti, Cini non usa mezzi termini: «Alcuni farmacisti non conoscono la normativa. Ciò è sconcertante. Come ho avuto modo di affermare, si tratta di un’altra brutta figura. I farmacisti devono conoscere le leggi che regolano la loro professione, devono saper fare i farmacisti». Quindi il docente sottolinea anche una problematica relativa alla normativa vigente: «Occorre ricordare che per la mancanza di uno di quei medicinali la sanzione è di poco più di 20 euro. Se manca uno strumento obbligatorio, invece, come ad esempio l’alcolometro centesimale, la multa è di 3.098 euro. È una contraddizione pazzesca, il primo è un medicinale salvavita! La norma va cambiata, e il fatto che non avvenga è anche derivante dall’incuria di chi avrebbe il dovere di sollecitare un ammodernamento della normativa».

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