MNLF: quella sulla Concorrenza sarà una legge per la crescita?

La legge sulla Concorrenza sarà un provvedimento per la crescita economica del Paese o per continuare a tutelare i vecchi privilegi corporativi? È questa la domanda che, secondo il presidente del MNLF, Vincenzo Devito, debbono porsi le forze politiche, «per comprendere quale strada intraprendere nella fase finale del Ddl Concorrenza». Ovvero se «mantenere il lavoro sinora fatto, frutto di veti e compromessi al ribasso, o dare una svolta seria ad una legge che nei suo intento iniziale avrebbe dovuto elevare il livello di concorrenza del Paese». Il numero uno del Movimento ricorda che «proprio ieri questo stesso giudizio è stato ribadito dalla Commissione Ue», quindi si rivolge direttamente al Pd, spiegando che nel partito esiste una divergenza «sul modo di concepire la società. Da una parte chi ritiene che per fini elettorali si possa rinnegare la propria storia e con questa i concetti di giustizia ed equità in favore del mantenimento di sacche ben precise di privilegi; dall’altra chi crede in una economia aperta ove solo merito e capacità d’intraprendere, all’interno di un quadro di regole, sia la strada da percorrere per la crescita economica del Paese». Devito cita quindi Bersani, che nel corso di una trasmissione televisiva su La7 «ha parlato di “liberalizzazioni alla rovescia” sulle farmacie, con la trasformazione di un monopolio in un oligopolio e senza elementi reali di concorrenza. Dispiace per Renzi che tra pochi giorni sentirà anche le critiche dell’Autorità Garante della Concorrenza, istituto che doveva essere in origine la fonte della legge ma che rischia alla fine di vedere le proprie segnalazioni diventare “carta straccia”, sacrificate sull’altare dell’opportunismo politico ed elettorale». Il leader del MNLF ha quindi ribadito la necessità di liberalizzare la vendita dei farmaci di fascia C, ritenendola «la cartina al tornasole della volontà del governo di stare lontano dagli interessi particolari e tutelare quelli generali».