
«Quando si ricorre in maniera sempre più massiccia – spiega il dirigente – ai contratti di tirocinio post-laurea, vero e proprio oltraggio professionale per chi deve già sostenere l’apprendistato pre-laurea, quando si fa un uso disinvolto del part-time, si utilizzano contratti atipici o si provvede a pagare con “voucher” (buoni lavoro) alcune ore a chiamata», senza dimenticare i casi «di vero e proprio “lavoro nero”», è necessario e doveroso «denunciare l’irresponsabilità». «Bene ha fatto la Fofi – prosegue il comunicato del MNLF – a creare un portale per far incontrare domanda e offerta del mondo del lavoro ed altrettanto bene ha fatto a porre in discussione l’intero sistema previdenziale di categoria (Enpaf), la cui riforma totale è ormai improcrastinabile».
Il Movimento propone sette punti per far crescere la categoria: liberalizzare i farmaci di fascia C; abolire il tirocinio per chi già lo sostiene nel proprio corso di laurea; ampliare le opportunità di lavoro dei laureati in Farmacia nell’insegnamento, nell’industria, nella ricerca, negli ospedali; riformare l’Enpaf; riformare il corso di laurea in funzione delle esigenze del mercato; riformare i corsi ECM puntando sulla qualità; individuare linee guida finalizzate al miglioramento professionale sul consiglio per patologia, sui servizi forniti e sulle dotazioni strumentali utilizzate».
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