In seguito all’approvazione della Legge di Bilancio 2026 da parte del consiglio dei Ministri, Egualia ha espresso una valutazione articolata. Secondo quanto riferito dall’organizzazione, che rappresenta le aziende produttrici di farmaci equivalenti e biosimilari, sono stati colti alcuni segnali positivi, sebbene permanga l’esigenza di scelte di carattere strutturale per garantire la sostenibilità delle imprese del settore. Il presidente di Egualia, Stefano Collatina, ha evidenziato che «la riduzione degli oneri a carico delle imprese, come il prelievo dell’1,83%, e la revisione dei tetti di spesa rappresentano la concretizzazione di un primo, importante principio di equità, indispensabile per garantire le cure essenziali a milioni di cittadini. Serve ora consolidare questo segnale attraverso un intervento più profondo e strutturale per garantire la sopravvivenza di un settore strategico per l’accesso ai farmaci, anche attraverso il percorso della Legge Delega sul riordino della farmaceutica».

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«Payback fardello che è e resterà insostenibile»

Secondo Collatina «sul tetto della diretta siamo lontani purtroppo dalla soluzione. Le nostre aziende pagano quasi il 18% di payback: un fardello che è e resterà insostenibile senza un ripensamento delle componenti della spesa che compongono attualmente il tetto stesso. Sono indispensabili interventi che escludano i farmaci acquistati in gara dalle Regioni al massimo ribasso dal computo della spesa sottoposta al tetto, poiché si tratta di un ambito completamente gestito e controllato dalle Regioni e già caratterizzato da una costante riduzione dei prezzi di acquisto. Noi non possiamo interrompere le forniture agli ospedali e non possiamo inglobare nel prezzo negoziato con Aifa questa tassa sproporzionata. Basta guardare i tassi di partecipazione alle gare: scendono di anno in anno e le carenze aumentano».

Adeguamento dei prezzi ex factory dei farmaci

Il Presidente di Egualia ha sottolineato che «tra i nodi sul tappeto resta ancora irrisolto quello dell’adeguamento dei prezzi ex factory dei farmaci critici più a rischio: le norme impongono all’Aifa di respingere le istanze di aumento dei prezzi non giustificate da aumenti del costo del solo principio attivo, senza tener conto dell’impennata di tutti i costi industriali, energetici e logistici. Senza un meccanismo di revisione equo e tempestivo resta altissimo il rischio di interruzione delle forniture di farmaci essenziali».

Obbligo della gara multi-aggiudicatario

Collatina ha chiesto dunque «che sia finalmente varata anche la norma che introduce l’obbligo della gara multi-aggiudicatario ad accordo quadro per i farmaci fuori brevetto di sintesi chimica acquistati dagli ospedali. È una misura prevista in più proposte di riforma e già applicata in alcune Regioni, che garantirebbe pluralità di fornitori, continuità di approvvigionamento e maggiore sicurezza per i pazienti. C’è l’accordo di tutti, serve inserirla in manovra».

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