Libere Parafarmacie Italiane, il bilancio dei primi anni di attività

Ivan Giuseppe Ruggiero, presidente delle Libere Parafarmacie Italiane, associazione di farmacisti titolari di parafarmacia, ha tracciato un bilancio dei primi anni di attività. Dapprima come Libere Parafarmacie Campane e quindi – dal mese di febbraio 2016 – come sigla nazionale.
«Attualmente – spiega – all’associazione sono pervenute 500 richieste di adesione. Tra queste, è stata realizzata una scrematura per creare un gruppo di lavoro tecnico, che al momento conta circa 100 farmacisti titolari di parafarmacia (le selezioni sono sempre in atto e quindi si tratta di un dato che certamente crescerà)». Quindi il dirigente ripercorre le principali iniziative che sono state promosse dal 2014 ad oggi. Si comincia l’8 giugno di due anni fa con un convegno organizzato dallo stesso Ruggiero in collaborazione con il Mnlf e con Culpi, intitolato “Farmacista senza diritti, farmaci senza valore”.
Quindi, nel novembre sempre del 2014, è stato organizzato un tavolo tecnico con la Asl Napoli3 Sud, con l’obiettivo di discutere del Cup. Nel maggio del 2015, poi, è stato realizzato un altro incontro, ancora una volta in collaborazione con Mnlp e Culpi, intitolato “La parafarmacia risorsa del Sistema sanitario nazionale e regionale”, al quale ha partecipato anche l’Ordine dei farmacisti di Napoli. Nell’agosto dello stesso anno, sono stati realizzati un sito internet e un blog, mentre a dicembre sono stati effettuati un’audizione presso la commissione Industria del Senato e un incontro presso la Regione Campania con il vicepresidente della Camera Di Maio. Proprio con il M5S è stata quindi avviata una collaborazione finalizzata ad ampliare il servizio Cup alle parafarmacie.
A febbraio di quest’anno, poi, la nascita ufficiale di Lpi: seguono numerose iniziative, tra le quali la firma di una convenzione con la compagnia d’assicurazione Zurich, un’interrogazione alla regione in tema di Cup e una serie di campagne di sensibilizzazione per la salute dei cittadini.