adsl-farmaciaORISTANO Secondo gli intendimenti del ministero dell’Economia entro il 31 dicembre in Sardegna l’80 per cento dei medici dovrebbe attivare la ricetta elettronica. Quella che doveva essere una rivoluzione, con la scomparsa della tradizionale ricetta scritta sul classico foglietto rosso e firmata dal medico, rischia di naufragare miseramente. La sperimentazione promossa in alcune regioni, compresa la Sardegna, sta incontrando infatti tante difficoltà che rischiano di vanificare il lavoro fatto sino ad oggi. Il progetto prevede la graduale sostituzione della vecchia ricetta con un codice che viene abbinato alla tessera sanitaria. Il medico emette la ricetta virtuale sul compiuter, la scarica sulla tessera sanitaria e la trasmette on line al ministero. Gli ambulatori medici e i farmacisti potranno quindi accedere telematicamente alla prescrizione e visualizzarla sul computer in modo facile e veloce. Analoga operazione dovrebbe essere fatta dal medico di famiglia per richiedere eventuali esami o prestazioni sanitarie. Una delle problematiche tecniche che stanno condizionando la sprimentazione è legata alla linea Adsl. «Le intenzioni e il progetto sono certamente proiettati verso il futuro, ma chi ha avviato le fasi della sperimentazione non ha tenuto conto di alcune problematiche soprattutto tecniche – ha spiegato Pasquale Sechi presidente provinciale di Federfarma, l’associazione che raggruppa i titolari di farmacia -. La più complessa è quella della linea Adsl. In molti comuni dell’isola infatti non è attiva e questo è già un primo ostacolo per le trasmissioni telematiche. Va ricordato che molti centri sono rurali e internet non funziona. E quando funziona va molto lentamente. Poi c’è il problema della tessera sanitaria, nel micro chip infatti dovrebbe essere inserita la scheda storica sanitaria del paziente. Non so a che punto sia la sua programmazione. Un altro dettaglio importante è legato ai farmaci generici che rischiano di complicare il rapporto tra farmacista e paziente. In ogni caso il cartaceo non sparirà subito perché il medico dovrà stampare su un foglio normale la prescrizione del farmaco, sul quale dovrà essere applicata la fustella adesiva del farmaco». Il dottor Pasquale Sechi non lo dice apertamente, ma è difficile che entro quest’anno si possa chiudere la fase di sperimentazione e far decollare la ricetta elettronica. Come ha spiegato il dottor Carlo Meloni, medico di famiglia, il sistema di trasmissione tra ambulatori e ministero è all’inizio: «Di recente una società incaricata sta provvedendo a installare i software nei nostri computer – ha osservato il dottor Meloni – il programma consente di scaricare attraverso un pos la ricetta sulla tessera sanitaria del paziente che potrà quindi presentarsi in farmacia e ritirare le medicine o le prestazioni sanitarie richieste». (e.s.)

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La Nuova Sardegna – Ed. nazionale

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