Lunedì 30 settembre e martedì 1 ottobre 2019 i commercialisti italiani scioperano uniti contro il governo per chiedere la disapplicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa) «perché sono inefficaci». A darne notizia è Daniele Virgillito, presidente dell’Unione dei giovani commercialisti, intervistato dall’agenzia Dire. «Non abbiamo avuto – evidenzia il dirigente – inviti ufficiali a partecipare, ma c’è stata una piccola apertura, il Mef ha risposto al question time in commissione Finanze alla Camera sulla problematica degli Isa, spiegando che se l’indice risulta basso l’accertamento nei confronti del contribuente non è automatico». Secondo quanto evidenziato dalla stessa agenzia, «i commercialisti si aspettano l’avvio di tavoli di confronto con gli operatori del settore e di essere auditi in Parlamento.

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«In concreto – evidenzia Virgillito – non è arrivato nulla, lo sciopero è confermato». Quanto al perché di tale protesta, stando alle motivazioni dei professionisti gli Isa sono ritenuti «uno strumento da perfezionare, è una sintesi tra due banche dati». Nello specifico, Virgillito sottolinea che «nessuno vuole bloccare l’evoluzione degli studi di settore, ma questa evoluzione deve partire quando il sistema è pronto e adesso non lo è». Quanto alle farmacie, nel corso del mese di dicembre del 2018 la Commissione di esperti aveva espresso parere positivo sull’Indice Sintetico di affidabilità fiscale AM04U per le farmacie, elaborato per il periodo di imposta 2018. A renderlo noto era stata Federfarma, che aveva evidenziato come esso, sia stato poi approvato con D.M. 28 dicembre 2018. L’associazione di categoria aveva reso noto inoltre di aver «partecipato all’attività volta alla predisposizione dell’Indice Sintetico di Affidabilità, contribuendo a fornire alcuni spunti di riflessione sull’argomento, al fine di consentire una loro valutazione, nell’intento di agevolare la realizzazione di un’ISA il più possibile aderente alla realtà del settore».

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