«I fluorochinoloni per uso sistemico e inalatorio possono aumentare il rischio di rigurgito/insufficienza delle valvole cardiache». È l’alert lanciato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) in accordo con le autorità regolatorie europee, sulla base di un’informativa dei titolari Autorizzazione all’Immissione in Commercio di antibiotici fluorochinolonici, tra cui ciprofloxacina, delafloxacina, levofloxacina, lomefloxacina, moxifloxacina, norfloxacina, ofloxacina, pefloxacina, prulifloxacina e rufloxacina. Secondo quanto ha reso noto la stessa Agenzia, «le condizioni che predispongono al rigurgito/insufficienza delle valvole cardiache includono patologie congenite o preesistenti delle valvole cardiache, malattie del tessuto connettivo (ad esempio la sindrome di Marfan e la sindrome di Ehlers-Danlos), la sindrome di Turner, la malattia di Behçet’s, l’ipertensione, l’artrite reumatoide e l’endocardite infettiva».

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L’utilizzo previa attenta valutazione

In funzione delle condizioni evidenziate «nei pazienti a rischio di rigurgito/insufficienza delle valvole cardiache – evidenzia l’Agenzia -, i fluorochinoloni per uso sistemico e inalatorio devono essere utilizzati solo dopo attenta valutazione del rapporto beneficio/rischio e dopo aver preso in considerazione altre opzioni terapeutiche» ed inoltre «i pazienti devono essere avvisati di rivolgersi immediatamente al medico in caso di dispnea acuta, insorgenza de novo di palpitazioni, o comparsa di edema addominale o degli arti inferiori».

Gli studi

Tale nota si è resa necessaria in seguito ad uno studio epidemiologico che «ha riportato – puntualizza l’Aifa – un aumento del rischio di circa due volte di rigurgito della valvola mitralica e aortica in pazienti trattati con fluorochinoloni sistemici, in confronto a pazienti trattati con altri antibiotici (amoxicillina o azitromicina)». In aggiunta a tale condizione, un ulteriore studio «ha riportato che l’esposizione a ciprofloxacina ha condotto alla degradazione del collagene in cellule miofibroblastiche dell’aorta donate da pazienti con patologie dell’aorta, incluso rigurgito dell’aorta. Questo dato chiarisce il meccanismo con il quale la degradazione del tessuto connettivo indotta dai fluorochinoloni possa essere messa in relazione al rigurgito/insufficienza delle valvole cardiache. La degradazione del collagene è stata anche ipotizzata per i disturbi dei tendini e dell’aorta associati ai fluorochinoloni».

«Cosa sapere sugli antibiotici fluorochinolonici»

In funzione del largo uso di tale classe di farmaci, l’Agenzia italiana del farmaco aveva pubblicato lo scorso giugno il documento «Cosa sapere sugli antibiotici fluorochinolonici», destinato ai medici prescrittori ma di utilità per i farmacisti. Nel lavoro si affrontano i principali punti relativi alle indicazioni aggiornate, avvertenze e precauzioni d’uso, revisione degli effetti indesiderati invalidanti, di lunga durata e potenzialmente permanenti, dettagli e frequenza dei casi riportati, caratteristiche delle reazioni avverse riportate e raccomandazioni in caso di tendinite. Di particolare interesse per la classe medica le «precauzioni per la prescrizione di antibiotici fluorochinolonici, in particolare per i pazienti ad aumentato rischio di effetti avversi a carico dei tendini», e, di interesse generale, «l’importanza della segnalazione di sospette reazioni avverse».

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