
Allo stesso modo, è stato annunciato che «in riferimento al punto 3 dell’ordine del giorno, rilevato che vi è una sostanziale diminuzione della spesa farmaceutica, è stato d’obbligo approvare il passaggio della quota sindacale dallo 0,10 allo 0,12%, così come da tempo attuato anche da altre Federfarma provinciali, alcune delle quali sono passate addirittura allo 0,15». La notizia era stata anticipata da FarmaciaVirtuale.it, che aveva ascoltato il presidente di Federfarma Caserta, Umberto D’Alia. Quest’ultimo aveva spiegato che «tale scelta è dettata dal fatto che negli ultimi anni lo 0,10% non è bastato più per far fronte a tutte le spese dell’ordinaria amministrazione. Ancora una volta, infatti, siamo stati costretti a chiudere il nostro bilancio in negativo. Ci tengo a precisare che avremmo voluto davvero evitare di incrementare la quota. Tuttavia, non si tratta di qualcosa di enorme per ciascuna farmacia, pur essendo per noi, invece, davvero importante».
L’associazione ha infine raccomandato «di dare comunicazione della variazione alla propria software house affinché tale modifica venga riportata nella dcr dal mese di giugno».
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