Come tutti i cambiamenti a cui sono andate soggette le farmacie negli anni, anche la fatturazione elettronica rappresenta un’opportunità di trasformazione e miglioramento, se non altro per i numerosi benefici operativi derivanti dall’implementazione. Come è noto infatti, a partire dal 1 gennaio 2019, anche le farmacie, tra le milioni di attività operanti in Italia, sono soggette all’obbligatorietà di emissione di fattura elettronica anche tra operatori IVA (operazioni Business to Business, c.d. B2B) e consumatori (operazioni Business to Consumer, c.d. B2C), sebbene per questi ultimi l’obbligo scatterà dal 2020.

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Tale adempimento comporta oltre che ad un adeguamento strutturale dei software, anche una revisione dei processi legati all’operatività, tenuto conto del numero esiguo di transazioni giornaliere svolte da ogni singola farmacia nei confronti degli stakeholder, tra cui grossisti, fornitori e utenti finali. FarmaciaVirtuale.it ha raccolto l’opinione di Maria Rotella Rosario, farmacista in Isola di Capo Rizzuto (Crotone) e titolare dell’omonima farmacia, la quale è convinta che «la fatturazione elettronica obbligatoria anche tra operatori Iva è una cosa positiva. A partire da gennaio – spiega la farmacista – le fatture vengono importate direttamente nel software gestionale della farmacia, nel mio caso WINGESFAR di CGM. Quindi la comodità di ritrovarsi tutto in un unico punto. Inoltre, con la fattura cartacea segnavo l’importo nello scadenzario ed inoltravo la documentazione contabile al commercialista, non potendo quindi più disporne. Ne conseguiva che, per qualsiasi problematica, come una banale verifica dei costi, dovevo chiamare il commercialista per fare una copia della fattura. Adesso è tutto a video, quindi se ho un problema apro la fattura e mi trovo tutti i dati. Ciò nonostante tutti i documenti contabili poi vengono inoltrati anche al commercialista, che può disporne in tempo reale».

Un riferimento va anche alla funzione di verifica che i prezzi fatturati dalla ditta siano uguali a quelli concordati. A tal proposito, la titolare ritiene che «la funzione di verifica della corrispondenza tra gli importi in fattura e il documento di trasporto (ddt) caricato è una funzione molto positiva. Ciò perché prima dell’introduzione della fattura elettronica era un lavoro che dovevo fare manualmente. Prima dovevo stampare il ddt, prendere la fattura cartacea e quindi incrociare i dati. Adesso lo faccio con un click, sebbene la procedura debba essere ancora perfezionata da parte delle software house. A volte infatti il ddt contiene un prodotto con una codifica, mentre la fattura ne mostra un’altra. Credo tuttavia sia solo una questione di giorni perché sono sicura che le software house stanno già lavorando a questo problema».

A proposito della software house, la farmacista sottolinea che «Cgm ci ha aiutato molto: è stata molto attenta ed in questa fase di cambiamento è stata molto vicino alla farmacia». Ciò anche alla luce del fatto che «ha organizzato giornate dedicate per potersi formare». Inoltre, evidenzia, «anche l’help desk è stato potenziato nei giorni di avvio della fatturazione elettronica. Devo dire quindi che è andato tutto per il meglio». In definitiva, conclude, «la fatturazione elettronica per me è stata come una manna caduta dal cielo: per me è tutto tempo risparmiato. Prima passavo molto tempo al computer a verificare tutti i dati, da oggi non più».

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