Il governo ha dato il proprio via libera all’esclusione dell’obbligo di fatturazione elettronica per farmacisti e medici «che già operano con utenti finali (vale a dire nei confronti dei pazienti, ma non per gli altri stakeholder, ndr) utilizzando il codice fiscale per tracciare al Fisco l’operazione effettuata». A riportarlo sono il Sole 24 Ore e altri organi di stampa, che sottolineano come ciò sia stato deciso in ragione dei rilievi mossi dal Garante della Privacy.
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Come riportato dal nostro giornale, infatti, le osservazioni dell’organismo di controllo hanno riguardato numerosi aspetti della e-fattura e in particolare il file XML relativo a ciascun documento, che verrà conservato dall’Agenzia stessa. Lo stesso quotidiano economico ha specificato però che, in ogni caso, per conoscere le «modalità e i dettagli si dovrà attendere il deposito del correttivo da introdurre all’articolo 10 del decreto legge».
In merito ai dubbi sollevati dal Garante, l’avvocato Paola Ferrari, esperta di diritto sanitario, sottolinea: «C’è da dire che le fatture sanitarie, già oggi, sono inviate al ministero dell’Economia e delle Finanze per essere conservate al fine di inserirle nei 730 precompilati di ciascun cittadino. Per cui si può affermare che il problema dovrebbe già essere stato affrontato ampiamente all’epoca dell’introduzione di tale novità. Certo, è vero che oggi il cittadino può avvalersi del diritto di rifiutare che venga effettuato l’invio relativo al 730 precompilato, mentre nel caso della fatturazione elettronica questa facoltà non è prevista. Ed è vero anche che, benché sia possibile ad esempio per un medico evitare di entrare troppo nel dettaglio nella descrizione della prestazione effettuata, è evidente che il solo fatto di essersi rivolti ad un determinato specialista può di per sé “contenere” informazioni sensibili. Pensiamo ad esempio al semplice fatto di essersi presentati presso lo studio di uno psichiatra».
Secondo la legale, inoltre, «i problemi non riguardano unicamente il settore sanitario, basti pensare agli avvocati. Immaginiamo una persona presente in modo irregolare sul territorio del nostro Paese che si presenta da un esperto per chiedere in che modo può regolarizzare la propria posizione. È chiaro che all’interno della fattura rischiano di essere contenute informazioni particolarmente sensibili sul suo conto».
Più in generale, secondo l’avvocato Ferrari, «la fatturazione elettronica si annuncia come potenzialmente carica di problemi. Molte persone non sono pronte, la maggior parte. E potranno generarsi molteplici problemi tecnici e di sicurezza. Spesso le PEC utilizzate le si tengono sui propri computer, senza dimenticare che il 14 novembre degli hacker sono entrati nel sistema informatico dei tribunali. Si tratta di domande che occorrerà porsi». Anche qualora l’esenzione di alcune categorie dovesse essere confermata.
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