Coloro che «dall’anno 2017 hanno svolto l’attività di farmacista in regime libero-professionale oppure con contratto di collaborazione coordinata e continuativa o, ancora, con borsa di studio» e che «alla data di presentazione della domanda abbiano interamente versato la contribuzione Enpaf in misura intera per gli anni 2017, 2018 e 2019 e che non abbiano una morosità pregressa pari o superiore ad 1/4 del contributo previdenziale dovuto per ciascun anno», potranno concorrere all’assegnazione di un contributo una tantum per liberi professionisti, relativo all’anno 2019. A darne notizia era stato lo stesso Ente nazionale di previdenza e assistenza farmacisti (Enpaf), il quale aveva spiegato, lo scorso giugno, che tale possibilità è conseguente all’approvazione da parte del Consiglio di amministrazione della delibera n. 29 con il regolamento per l’assegnazione del contributo una tantum per i farmacisti liberi professionisti e figure assimilate.

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I farmacisti interessati possono dunque partecipare inviando la domanda, disponibile sul portale online dal 1 ottobre al 28 novembre 2019, all’Ufficio assistenza dell’Enpaf tramite raccomandata A/R o Pec. Quanto alla valutazione economica, i requisiti consistono in un «valore Isee non superiore a 40mila euro» ed un «patrimonio mobiliare non superiore a 60mila euro». Inoltre, evidenzia l’ente, «per ciascun componente successivo al secondo, a tale importo si aggiungono ulteriori 10mila euro fino ad un massimo di 80mila euro». L’Enpaf sottolinea inoltre che «nel corrente anno è intervenuta la modifica del periodo di validità dell’ISEE (art.10, D. Lgs. n.147/2017 e successive modificazioni)», pertanto «a decorrere dal 1° settembre 2019, l’attestazione Isee avrà scadenza il 31 agosto dell’anno successivo e comporterà la valutazione dell’ultima dichiarazione dei redditi inviata all’Agenzia delle Entrate». Per questo motivo, «a pena di esclusione, il richiedente deve produrre l’attestazione Isee rilasciata a far data dal 1° settembre 2019».

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