«Progettare e attuare una campagna di prevenzione del rischio cardiovascolare, denominata “Cuore da carabiniere”, oltre a sviluppare a promuovere eventi, iniziative e conferenze sulla specifica tematica». Sono i principali obiettivi del protocollo d’intesa ratificato mercoledì 12 gennaio tra Arma dei carabinieri, Istituto superiore di sanità, Federazione nazionale degli ordini dei farmacisti, Federfarma, Assofarm, Farmacie unite, Utifar, Società italiana di cardiologia e Dipartimento di biomedicina e prevenzione dell’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”. Le iniziative saranno finalizzate alla prevenzione delle malattie cardiovascolari dei carabinieri operanti sul il territorio nazionale. Ciò mediante la rete delle farmacie territoriali che renderanno disponibili le loro strutture, servizi e professionalità, per venire incontro alle esigenze dei militari.

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L’Istituto superiore di sanità fornirà supporto scientifico per la standardizzazione delle procedure, mentre la Società italiana di cardiologia fornirà supporto scientifico «per pianificare – spiegano i promotori dell’iniziativa – le strategie di prevenzione primaria e secondaria delle malattie cardiovascolari, preparando una campagna nazionale per l’Arma con lo scopo di consigliare stili di vita e segnalare abitudini errate». Infine, il ruolo del Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione dell’Università di Roma “Tor Vergata”, che «fornirà supporto all’Arma per l’elaborazione statistica dei dati epidemiologici, per la successiva pianificazione di mirate strategie di prevenzione».

Marco Cossolo, presidente Federfarma, sottolinea che «con questa iniziativa le farmacie confermano il ruolo chiave svolto nell’ambito della prevenzione sul territorio: le attività di prevenzione e controllo sono scritte nel Dna della farmacia e rappresentano la base della sua evoluzione. Sottoporsi agli screening è importante per preservare la salute e poterlo fare in farmacia aiuta ad ampliare la diffusione dei controlli, in virtù del fatto che le farmacie sono presenti ovunque, anche nei centri più piccoli e isolati».

Dello stesso avviso Andrea Mandelli, parlamentare e presidente della Fofi, secondo cui «per la Federazione degli ordini e per tutti i farmacisti italiani la sigla del protocollo di intesa “Cuore da carabiniere” rappresenta un motivo di orgoglio professionale e una preziosa occasione per mostrare la nostra vicinanza agli uomini dell’Arma che ogni giorno operano per la sicurezza dei cittadini e delle nostre strade». «Questo progetto – prosegue Mandelli – ha un grande valore sul piano preventivo, clinico ed epidemiologico e per noi è un riconoscimento del valore del modello della farmacia dei servizi. È una conferma dell’importanza, per il singolo cittadino e la collettività, di una rete di presidi sanitari capillare e facilmente accessibile come quella delle farmacie di comunità, che condivide con l’Arma la presenza in tutti i centri, piccoli e grandi, del nostro paese. Sono certo che tutti i colleghi si impegneranno al massimo per la riuscita dell’iniziativa».

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