Giovedì 28 marzo 2019 si è tenuto a Roma il convegno “La farmacia nelle Aree interne – Uno strumento di coesione sociale e di risposta alle disuguaglianze”. Tra gli obiettivi principali, quello di presentare un progetto rivolto ai residenti nelle Aree interne del Paese. Al fine di dare risalto ai contenuti presentati nel corso del convegno, Federfarma ha divulgato tutti i materiali presentati nel corso della giornata. «L’obiettivo – spiega il sindacato – è quello di fornire ai rappresentanti territoriali di Federfarma e ai farmacisti che operano nelle Aree Interne un supporto al fine di favorire l’inserimento delle farmacie nei progetti territoriali per lo sviluppo di servizi in queste zone, alla luce della considerazione che, al momento, il coinvolgimento delle farmacie appare estremamente limitato».

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In tale ottica Federfarma ha reso disponibile «una sintesi che inquadra il problema ed evidenzia le principali aree di intervento e i servizi che potrebbero essere offerti dalle farmacie per andare incontro ai bisogni della popolazione nelle Aree Interne», «uno studio sulla collocazione delle farmacie rurali, realizzato da Andrea Garrone, Segretario di Federfarma Piemonte, che dà concretezza al concetto di capillarità attraverso i dati reali sulla presenza delle farmacie nelle varie aree del Paese», «le slides presentate al Convegno da Sabrina Lucatelli, Coordinatrice del Comitato Tecnico Aree Interne della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che illustrano la Strategia Nazionale Aree Interne e la sua possibile declinazione in ambito sanitario», «l’estratto del Rapporto Annuale sulla Farmacia, realizzato da Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma e con il supporto incondizionato di Teva, relativo alle Aree Interne, in cui sono evidenziati i progetti previsti e l’eventuale presenza di riferimenti al ruolo delle farmacie. Al riguardo, va considerato che sulle Strategie definitivamente approvate non è più possibile intervenire», ed infine «le slides relative ai progetti varati, in attuazione della Strategia Nazionale, nelle Aree Interne del Molise e in Valnerina, in provincia di Terni, che vanno considerate buone pratiche da cui trarre spunti per l’attuazione dei progetti in altre realtà locali».

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