«Una promessa durante un’interrogazione parlamentare o l’approvazione di un ordine del giorno non si negano a nessuno». La sigla Farmacia Indipendente, guidata da Alfonso Misasi e Alfredo Orlandi, critica con queste parole le affermazioni del ministro della Salute, Roberto Speranza, che parlando ai parlamentari ha illustrato le linee linee programmatiche del ministero. Dichiarazioni riprese anche dall’house organ di Federfarma che ha sottolineato la volontà del ministro di «potenziare la farmacia dei servizi». «Nel frattempo – spiega Farmacia Indipendente – gli investimenti in servizi sono riservati ai medici di medicina generale, la convenzione è ferma al palo, anzi è “impantanata”, non si sa nulla della nuova remunerazione». Inoltre, «un decreto in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, illustrato dallo stesso ministro, conferma il ruolo della farmacia quale “front-office del SSN”. Secondo il vocabolario Treccani si tratta di un “ufficio di servizio diretto, sportello”. Se insistiamo un po’ potremmo fare anche gli addetti al call-center».

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La sigla ricorda poi l’incontro con la Sisac del 21 novembre 2019, dal quale «in moltissimi aspettavano notizie. Ma nei giorni seguenti, il silenzio più assordante». «All’amarezza – prosegue il comunicato di Farmacia Indipendente – della constatazione di un tale comportamento da parte dei nostri vertici nazionali, si aggiunge la consapevolezza di non poter nemmeno contare sulla obiettività della stampa “ufficiale” di categoria: nemmeno un cenno in proposito».
Quindi un attacco diretto all’associazione dei titolari di farmacia: «Il tema che sempre più frequentemente viene dibattuto dalla “base” nei vari social è la scarsa importanza dell’essere iscritti a Federfarma, ritenuta oramai una struttura (e non un sindacato) che non tutela, non arricchisce, non promuove, non coinvolge. E nelle nostre assemblee provinciali e regionali c’è sempre più silenzio. Un silenzio di chi vive solo di pane e farmacia e prova solo grande sgomento non riuscendo più a capire l’orizzonte professionale».

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