Settantaquattro violazioni amministrative, per un importo complessivo di 197mila euro e 21 farmacisti segnalati ai rispettivi Ordini. È il bilancio di un’operazione portata a termine dai carabinieri del Nucleo antisofisticazioni (Nas) di Milano, in seguito alla constatazione della vendita illegale di medicinali omeopatici su una piattaforma per l’e-commerce, da parte di diverse farmacie e parafarmacie dislocate su tutto il territorio nazionale. Ciò in violazione, riferiscono i militari, «delle norme concernenti il servizio farmaceutico». Il ministero della Salute, in una nota del 2016, aveva chiarito che per l’attività di vendita online di farmaci «non è consentito l’utilizzo di siti web intermediari, piattaforme per l’e-commerce (marketplace) ovvero applicazioni mobili per smartphone o tablet, funzionali alla gestione online dei processi di acquisto, in quanto la vendita tramite Internet è ammessa unicamente ai soggetti autorizzati». In aggiunta a ciò, «non è possibile inoltre utilizzare piattaforme «che dal prodotto, scelto dall’utente, risalgono ad un venditore autorizzato selezionato dal sistema».

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I carabinieri del Nas, in differenti operazioni, «hanno individuato centri di distribuzione non autorizzati al deposito di farmaci, muniti di mezzi di trasporto non idonei alla consegna di specialità medicinali e hanno deferito 8 persone all’autorità giudiziaria», giungendo alla contestazione di 48mila euro di sanzioni amministrative «considerata l’inosservanza delle linee guida per la distribuzione dei farmaci ad uso umano». Gli stessi militari, in un’altra operazione, hanno irrogato sanzioni dal valore complessivo di 42mila euro a carico di una persona che vendeva integratori alimentari per i quali non era stata inoltrata notifica al ministero della Salute.

Anche social network ed app nel mirino dei militari. Nel primo caso, gli investigatori hanno constatato «la pubblicità illegale di numerosi farmaci, alcuni dei quali soggetti a prescrizione medica, la cui vendita veniva promossa attraverso fotografie e veri e propri spot pubblicitari da parte dei legali rappresentanti di due diverse farmacie milanesi». In tal caso i Nas hanno elevato tre sanzioni dall’importo di 15.600 euro. Nel secondo caso, sempre i militari del Nas di Milano, hanno segnalato «il legale rappresentante di una società emiliana al ministero della Salute e all’autorità amministrativa». Nello specifico, secondo quanto riportato, «lo stesso, infatti, aveva creato un’applicazione digitale finalizzata alla dispensazione di farmaci da banco attraverso distributori automatici collegati ai siti web delle farmacie, in assenza delle previste autorizzazioni». Proprio su questo tema, rispondendo ad una nota di Federfarma, il ministero della Salute aveva spiegato lo scorso marzo del 2019 che la vendita online di farmaci da banco “on demand” tramite distributori automatici non è in linea con la normativa.

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